25 anni fa a Castro la morte dei finanzieri De Rosa e Zoccola, una messa per ricordarne il sacrificio

I due persero la vita nel corso di un’operazione a contrasto del traffico di migranti. Gli scafisti colpevoli della loro morte sono stati condannati con sentenza definitiva.

Nella giornata di ieri, si è svolta una Santa Messa, in suffragio dei Finanzieri mare Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, Medaglie d’Oro al Valor Civile, caduti venticinque anni fa nell’adempimento del dovere, nelle acque antistanti la grotta Zinzulusa., è stata celebrata nella Basilica Cattedrale di Otranto, presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Angelo Massafra, Arcivescovo emerito di Scutari-Pult (Albania) e concelebrata dai Cappellani Militari del Comando Regionale Puglia, Padre Tommaso Chirizzi e Don Bartolo Longo. Alla celebrazione religiosa hanno partecipato i familiari delle due Medaglie d’Oro al Valor Civile, il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale Gen. C.A. Francesco Greco, il Comandante Regionale Puglia, Gen. D. Guido Mario Geremia, altri Ufficiali del Comando Regionale Puglia, il Prefetto di Lecce, le altre massime Autorità provinciali, quali i Sindaci di Castro e di Otranto, il Presidente dell’Associazione Finanzieri di Diso e i rappresentanti delle Associazioni Professionali a carattere Sindacale tra Militari.

La cerimonia è culminata con la deposizione in mare di una composizione floreale e con gli “onori ai Caduti della Guardia di Finanza”, resi nello specchio d’acqua antistante la grotta Zinzulusa, dagli equipaggi a bordo delle unità navali del Corpo, tra cui il Guardacoste G.126 “Finanziere Salvatore De Rosa” della Sezione Operativa Navale di Crotone e il Guardacoste G.127 “Daniele Zoccola” del Gruppo Aeronavale di Messina, che la Guardia di finanza ha voluto intitolare in ricordo dei due eroici Finanzieri.

Un Reparto in armi ha salutato in forma solenne i Finanzieri di mare De Rosa e Zoccola che, all’alba del 24 luglio 2000, imbarcati su una vedetta impegnata in un’operazione di contrasto al traffico di migranti nelle acque del Canale d’Otranto, si misero all’inseguimento di un gommone albanese dal quale erano appena sbarcate numerose persone.

Durante le fasi dell’operazione, rese più rischiose perché svolte nottetempo, i militari hanno perso la vita quando gli scafisti albanesi, per evitare la cattura, si gettarono in acqua e, bloccando i comandi, lanciarono deliberatamente la potente imbarcazione contro l’unità navale della Guardia di Finanza che, pertanto, fu speronata.

I due malviventi sono stati catturati, processati e condannati con sentenza definitiva per omicidio volontario.

 



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