Commissione Legalità e Trasparenza, parole dure della ASL di Lecce: ‘accuse offensive, gli incarichi sono a titolo gratuito’

Si tratta del primo esempio del genere nella Sanità pugliese, ma la Commissione Legalità e Trasparenza varata dalla Asl di Lecce sta già facendo discutere: i professionisti esterni, precisa, che vigileranno su appalti e contratti avranno solo un rimborso spese.

Distruggere è meno faticoso che costruire. Sceglie una citazione la Asl di Lecce per fare chiarezza sulla Commissione Legalità e Trasparenza che avrà il compito, delicato, di vigilare sul rispetto della normativa vigente in materia dei contratti di lavoro, servizi e forniture di notevole rilevanza economica, oltre che monitorare lo svolgimento delle procedure di gara e degli eventuali contenziosi. «I componenti, compreso il presidente – si legge in una nota –  presteranno la loro opera a titolo gratuito».
  
Nessun clientelismo dunque né alcuna a retribuzione  ribadisce a gran voce l’Azienda Sanitaria del capoluogo barocco che punta il dito contro chi “sembra più impegnato a combattere l’idea stessa dell’istituzione di una commissione ad hoc, piuttosto che sforzarsi di suggerire buone pratiche in tema di legalità e trasparenza”.
 

«Dispiace – si legge – essere costretti a ricordare che le parole sono sempre importanti, hanno un peso e talvolta, se maneggiate male, diventano persino “pietre”. Sarebbe bastato, del resto, leggersi tutta la delibera della ASL per rendersi conto, senza incorrere in spiacevoli scivoloni, che l’incarico affidato è assolutamente a titolo gratuito e con durata annuale».
  
La ASL, tuttavia, riconoscerà a chi presta la propria opera gratuitamente un rimborso spese,  fissando dei punti fermi: spese documentate e viaggi con mezzi pubblici. E solo in presenza di obiettiva difficoltà o impedimento ad usare mezzi pubblici, viene riconosciuto un rimborso commisurato ad un quinto del costo di un litro di benzina per chilometro come scritto nero su bianco in delibera.  
 
La ASL, insomma, non si è inventata nulla: «Le professionalità individuate, un ex magistrato, due ingegneri e un avvocato, sono in grado di mettere in campo le competenze riconosciute e le conoscenze necessarie per raggiungere l’obiettivo: affiancare i sistemi di controllo interni per rinforzarli e sostenerli, anche nel rapporto con gli attori esterni».
  
«Un valore aggiunto, soprattutto in tema di trasparenza e legalità, che non è mai troppa. Invece, succede di dover incassare accuse dal sapore demagogico che, davvero, offendono l’intelligenza di chi le fa, oltre che quella di chi le riceve».



In questo articolo: