Porto Cesareo, concorso per il comando dei vigili senza vincitore. Per il Tar corretto l’operato della commissione

Il ricorso proposto da uno dei candidati che aveva superato la prova scritta ma non aveva raggiunto il voto minimo stabilito per il superamento della prova orale.

Nessuna illegittimità nella conclusione negativa del concorso indetto per l’assunzione del nuovo comandante dei vigili urbani di Porto Cesareo. Corretta la valutazione di generale inidoneità dei candidati da parte della commissione. E giusta la scelta comunale di procedere ad un nuovo concorso pubblico. E’ questo l’esito del giudizio innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce proposto da uno dei candidati che aveva superato la prova scritta ma non aveva raggiunto il voto minimo stabilito per il superamento della prova orale.

Il Tar ha condiviso le argomentazioni del difensore del Comune, l’Avvocato  Antonio Quinto ed ha, quindi, rigettato la richiesta di sospensiva con cui il candidato aveva chiesto che il concorso venisse riaperto e che venisse bloccata la pubblicazione del bando per lo svolgimento del nuovo concorso.

L’Avvocato Antonio Quinto

Nello scorso mese di agosto il concorso aveva suscitato polemiche a vari livelli per il mancato raggiungimento della soglia di idoneità da parte di tutti i 17 candidati, prolungando peraltro la vacanza del delicato posto di comandante della polizia municipale. Da più parti era stato puntato il dito contro la valutazione operata dalla commissione di concorso, giudicata forse troppo severa. Da qui il ricorso di uno dei due candidati che avevano superato la prova scritta, ma erano stati bocciati alla successiva prova orale.

In particolare, il candidato lamentava che il voto dallo stesso conseguito alla prova orale, pari a 18/30, integrasse il grado di sufficienza idoneo al superamento del concorso, essendo stata eliminata dall’ordinamento – per effetto di una modifica legislativa del 2023 – la soglia minima del voto di 21/30 a suo tempo prevista per le prove di concorso di accesso alle pubbliche amministrazioni. Chiedeva, quindi, il completamento della procedura con l’individuazione del vincitore e il blocco del nuovo concorso che l’amministrazione sta per bandire.

Il Comune si è difeso in giudizio con il legale leccese, evidenziando che in realtà la soglia minima del voto di 21/30 è fissata direttamente dal regolamento comunale vigente dei concorsi che è richiamato dal bando e va quindi obbligatoriamente rispettato, sicché la commissione ha doverosamente formulato le proprie valutazioni proprio sulla scorta di tale parametro di riferimento.

Il TAR ha confermato la correttezza del giudizio della commissione e la giusta conclusione della procedura senza vincitori.

“La decisione della Corte leccese è di particolare interesse – ha evidenziato Quinto – perché ha rimarcato la primazia dell’autonomia regolamentare dei Comuni sulla fissazione di voti e criteri in materia di reclutamento del personale, con la conseguenza che la eliminazione di una soglia minima a livello di legislazione statale non può avere effetti sulla disciplina locale. Alla luce di tale decisione vi è ora il definitivo via libera al nuovo concorso. Con la possibilità di arrivare alla individuazione del vincitore nel volgere di pochi mesi”.