Il segretario generale della CONF.I.A.L., Benedetto Di Iacovo, lancia una sfida al sindacalismo tradizionale, invitando a ripensare le modalità di protesta alla luce delle nuove dinamiche sociali e comunicative.
In vista dei previsti scioperi nel settore dei trasporti dei prossimi giorni di dicembre, Di Iacovo ha sottolineato l’importanza di un’evoluzione del diritto di sciopero, storicamente inteso come strumento di lotta e di confronto.
“Lo sciopero è un diritto sacrosanto”, ha affermato il leader sindacale, “ma oggi, continuare con le modalità del vecchio novecento, non basta più”.
Secondo Di Iacovo, bloccare i servizi pubblici, soprattutto in periodi delicati come le festività, rischia di penalizzare i cittadini e di minare la solidarietà sociale, senza garantire risultati concreti per i lavoratori, anzi trasformandosi in un boomerang. “In un’era dominata dalla comunicazione globale e digitale, è tempo di pensare a strumenti alternativi per affermare i diritti dei lavoratori e ottenere cambiamenti significativi”.
Le proposte di Di Iacovo
Campagne di comunicazione massive: utilizzare i social media, le piattaforme digitali e i media tradizionali per sensibilizzare l’opinione pubblica e attirare l’attenzione delle istituzioni sulle questioni lavorative;
Proteste digitali: organizzare petizioni online, campagne di mailing e forum virtuali per creare una pressione mediatica e politica significativa;
Flash mob e manifestazioni creative: organizzare eventi mirati e simbolici in luoghi strategici per attirare l’attenzione dei media senza arrecare disagi ai cittadini;
Dialogo sociale e concertazione pubblica: promuovere incontri tra sindacati, istituzioni e aziende per discutere e trovare soluzioni condivise;
Mobilitazione attraverso l’arte e la cultura: organizzare iniziative culturali per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di lavoro;
Monitoraggi e denunce pubbliche: creare osservatori permanenti sulle condizioni di lavoro e diffondere report dettagliati.
“Senza con ciò volere mettere da parte definitivamente l’arma sacrosanta e irrinunciabile del diritto allo sciopero”, ha concluso Di Iacovo, “queste modalità permettono di coniugare efficacia dell’azione e rispetto per i cittadini. Il futuro del sindacalismo passa dalla capacità di innovare le sue modalità d’azione, adattandosi alle sfide di un mondo sempre più interconnesso e orientato alla comunicazione”.
L’intervento di Di Iacovo apre un dibattito sul futuro del sindacalismo e sulla necessità di trovare nuove forme di rappresentanza e di lotta. Le proposte del leader della CONF.I.A.L. potrebbero incontrare resistenze all’interno del movimento sindacale, ma rappresentano sicuramente una sfida a rinnovare le modalità di azione tradizionali. Sarà interessante vedere come le altre sigle sindacali reagiranno a questa proposta e se si aprirà un confronto più ampio sul futuro del lavoro e dei diritti dei lavoratori.