La data segnata in rosso sul calendario è quella del 4 maggio, quando scatterà la fase due di convivenza con il virus. Lentamente, passo dopo passo, si cerca di tornare alla normalità, una normalità a distanza di sicurezza. Se nelle scorse settimane il distanziamento sociale ha permesso di “contenere” i contagi, soprattutto in quelle zone dove il Coronavirus non è riuscito ad insediarsi, ora continua ad essere un’arma indispensabile per evitare che la curva torni a crescere. Ora più che mai, è importante tenere sotto controllo questo R0 di cui tutti parlano, l’indice di contagiosità che serve a ‘calcolare’ quante persone un malato di Covid19 infetta. Bisognerà che resti sotto lo zero, lo 0,2 pare essere la soglia minima richiesta per permettere agli italiani di viaggiare e di concedersi una ‘vacanza tra le mura di casa’.
Messo alle spalle il primo maggio, l’ultima ‘festa’ trascorsa tra le mura di casa, gli italiani stanchi dell’isolamento stanno contando le ore che mancano al giorno x. C’è chi vorrà incontrare congiunti, affetti stabili e amici veri (in attesa di capirne di più). Chi non vedeva l’ora di tornare a correre lontano da casa o passeggiare all’aria aperta senza dover ‘misurare’ i 200 metri concessi. E ancora chi si concederà una ‘cenetta’ del ristorante preferito, anche se dovrà portarla via (è consentito solo il cibo di asporto, il take away).
Al 4 maggio manca davvero poco, ma qualcosa è già cambiato. In giro c’è molta più gente rispetto alle scorse settimane, grazie anche alle ‘piccole’ concessioni concesse anche dalle Regioni. Basta guardare le ‘segnalazioni’ che giungono anche alla nostra redazione per capire che si guarda con un po’ di sospetto chi ha un po’ allentato la presa. L’importante è evitare quei comportamenti che rischiano di vanificare gli sforzi fatti fino a questo momento, ma nella mente di tutti, anche di chi ha rispettato le regole alla lettera, è scattato qualcosa. Come se provasse una sensazione di libertà che non sarà concessa dal 4 maggio.
Emiliano: se salgono i contagi chiudo di nuovo la Puglia
Del resto, anche il Governatore Michele Emiliano è stato chiaro: bisogna continuare a restare in casa il più possibile, continuare ad usare le mascherine e ad evitare quegli assembramenti tanto ‘pericolosi’. “Non facciamo cose che ci espongono a rischi, manteniamo la distanza sempre quando siamo in compagnia di altre persone che non fanno parte del nucleo familiare. Se possibile, lavorate da casa e mostrate ai vostri datori di lavoro che siete capaci di produrre lo stesso” ha dichiarato il Presidente della regione Puglia ricordando che il virus non è stato sconfitto ed è quindi necessario un equilibrio tra aperture e chiusure. Con un occhio sempre vigile ai numeri che, in questi mesi, sono stati una ‘fotografia’ reale dell’andamento dell’epidemia: “Siamo pronti, ha detto, a stringere nuovamente se i dati epidemiologigi dovessero creare problemi”.
Il pensiero è andato al ‘secondo esodo’ autorizzato nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Chi è rimasto bloccato dal lockdown potrà tornare a casa, ma Emiliano non sembra preoccupato. Dopo la nota fuga dalla lombardia e dalle zone rosse di marzo, sono tornati in Puglia 30mila pugliesi, 200 positivi al Covid19.
