Negozi di generi alimentari chiusi a Pasqua e Pasquetta, Cisl Lecce scrive a istituzioni e datori di lavoro

La missiva a firma da Antonio Nicolì, Segretario Generale di Ust Cisl e Carmela Tarantini, Segretario Generale di Fisascat Cisl. “Gli addetti alle vendite trascorrano questi giorni con le famiglie”.

Una lettera aperta per fare sì, che almeno il giorno di Pasqua e Pasquetta, gli addetti alle vendite degli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, rimangano chiusi. È quella Ust Cisl Lecce e Fisascat Cisl hanno scritto alle istituzioni e ai datori di lavoro per consentire di fare sì che i collaboratori di queste aziende, piccole e grandi, rimangano in queste giornate con le proprie famiglie.

“Stiamo vivendo un momento particolare a causa della grave emergenza da contagio Covid-19 cha ha colpito e continua a colpire la nostra collettività sul versante sanitario ed economico.

Alcuni settori produttivi ed operativi sono maggiormente coinvolti dal rischio contagio. Ma nonostante ciò, i lavoratori interessati continuano a svolgere il proprio lavoro con precisione e puntualità, a rischio della loro stessa incolumità fisica, senza tirarsi indietro, ma affrontando il momento con grande professionalità.

Ci riferiamo al settore socio-sanitario, con i nostri medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ma anche agli addetti alle pulizie delle strutture sanitarie”, scrivono nella missiva Antonio Nicolì, Segretario Generale di Ust Cisl e Carmela Tarantini, Segretario Generale di Fisascat Cisl.

“Ma c’è un’altra categoria di lavoratori che affronta ogni giorno questa emergenza senza tirarsi indietro, ma facendo anche più lavoro e senza avere la giusta considerazione.

Parliamo degli addetti vendita degli ipermercati, dei supermercati, dei piccoli negozi alimentari – proseguono – spesso costretti a lavorare senza che vengano rispettate le previsioni di sicurezza previste dal protocollo del 14 marzo siglato tra il Governo e le parti sociali in materia di sicurezza sul lavoro, correndo ogni giorno il rischio di essere contagiati e di contagiare, a loro volta, le proprie famiglie.

Capiamo benissimo che in questo momento tenere aperti i supermercati sia fondamentale per dare una parvenza di normalità e garantire gli approvvigionamenti alimentari, ma riteniamo che anche loro abbiano il diritto, ma soprattutto la necessità, di avere giornate di riposo per allentare lo stress psicologico che vivono ogni giorno.

Riteniamo che la decisione di alcune catene alimentari, sia grandi che piccole, di rimanere aperti il giorno di Pasqua, il giorno di Pasquetta, le domeniche e di allungare l’orario giornaliero di apertura, vada contro i principi di rispetto delle persone.

Chiediamo alle istituzioni e ai datori di lavoro a cui è rivolta questa lettera aperta di prendere tutte le iniziative e decisioni necessarie per far sì che gli addetti vendita possano passare i giorni festivi con le proprie famiglie per avere giorni di normalità e far sì che le aziende utilizzino tali giornate per la sanificazione degli ambienti, così come previsto dal Protocollo del 14 marzo e nel rispetto dei Decreti del Presidentedel Consiglio dei Ministri emanati”.



In questo articolo: