
Le misure messe a punto dal Governo non bastano. Occorre salvaguardare le famiglie che una casa di proprietà non la hanno e sono costrette all’adempimento delle obbligazioni inerenti al contratto di locazione. A dirlo i sindacati inquilini regionali Sunia e Sicet Puglia, insoddisfatti delle misure varate dal Governo per contenere i danni dell’emergenza coronavirus.
Provvedimento importante ma non sufficiente, affermano, quello di sospensione del pagamento dei mutui, perché non tutti sono titolari delle proprie abitazioni e sotto l’ombrello statale non rientrano le famiglie gravate dagli obblighi di affitto. A loro sostegno i sindacati si mobilitano, spronando la Regione Puglia e i comuni ad avanzare proposte concrete al Governo. Tre le richieste principali: ottenere l’aumento del fondo nazionale a sostegno dell’affitto sino al raggiungimento di 300 milioni di euro, garantire la semplificazione dell’iter di erogazione e ottenimento dei fondi, e incentivare forme di rinegoziazione dei contratti che contemplino la sospensione parziale o totale del canone e prevedano l’esenzione del locatore dagli obblighi fiscali per il periodo in cui non ha percepito reddito.
Un accorato appello è poi stato lanciato nei confronti della Regione, affinché immetta ulteriore liquidità nel fondo statale. “Negli scorsi anni la Regione integrava il fondo nazionale con 15 milioni, ora ci aspettiamo un intervento maggiore di almeno 25 milioni per il 2020, comunque insufficienti a soddisfare il fabbisogno regionale che ammonta ad oltre 55 milioni di euro”, è la richiesta del sindacato. Ai Comuni, inoltre, l’onere della distribuzione tempestiva delle risorse regionali, oltre alla richiesta di convocazione di un tavolo teso alla rimodulazione dei canoni di locazione anche attraverso incentivi comunali di riduzione dei tributi.