Covid-19, al via uno studio nazionale per individuare gli immuni al virus

Quarantotto laboratori italiani lavorano su un test sierologico per comprendere se la presenza di anticorpi protegga da una reinfezione da coronavirus.

Si chiama “Progetto Sierologia Covid-19” lo studio avviato da 48 laboratori di ricerca italiani, con l’obiettivo di comprendere se la presenza di anticorpi anti Sars Covid-19 sia garanzia di non contrarre di nuovo il coronavirus. Alla base del progetto di ricerca – secondo quanto riportato da Askanews – c’è il test sierologico messo a punto dall’Istituto europeo di oncologia (Ieo) in concomitanza con l’Università di Pavia, attualmente al vaglio dei ricercatori italiani.

Lo studio congiunto si muove lungo le direttrici tracciate dalla comunità scientifica, che ha individuato nelle “Tre T” – testare, tracciare, trattare – la strada per una ripartenza in sicurezza. I test, secondo quanto annunciato dall’Ieo, non richiederebbero investimenti aggiuntivi in macchinari ed equipaggiamenti diversi rispetto a quelli normalmente in dotazione ai laboratori di ricerca, e sarebbero in aggiunta meno costosi in confronto a quelli commerciali.

Il test sierologico – spiegano i ricercatori dell’Ieo – è una riproduzione del test per la ricerca di anticorpi anti Sars-Cov2 dell’Ospedale Mount Sinai di New York, ed è pensato come strumento economico e di ampio utilizzo per un efficace tracciamento.

“Già oggi siamo in grado di produrre su larga scala i reagenti necessari per poter effettuare centinaia di migliaia di test in poco tempo e con costi contenuti, ovviando alla scarsità di reagenti di cui spesso abbiamo sentito parlare nelle scorse settimane”, ha annunciato Federico Forneris del Laboratorio Armenise-Harvard, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia.

“Abbiamo capitalizzato su tecnologie di produzione di proteine sviluppate negli anni precedenti e difficilmente disponibili in contesti diversi dalla ricerca specialistica di base”, continua, ricordando come la disponibilità di reagenti in magazzino prima del lockdown nazionale abbia consentito la riproduzione delle proteine e il proseguo dei lavori in laboratorio. “Diversamente dai test commerciali – ha aggiunto Federica Facciotti, immunologa dello Ieo – il nostro esame  può rilevare diversi tipi di anticorpi che caratterizzano l’intero spettro della risposta immunitaria all’infezione virale, con una alta sensibilità, cioè anche quando gli anticorpi sono presenti a livelli relativamente bassi,  come ci si può aspettare da chi ha contratto la malattia in forma lieve, e con un alta specificità, ovvero escludendo anticorpi diretti contro altri virus della stessa famiglia di Sars-Cov-2,  che causano le comuni sindromi da raffreddamento”.



In questo articolo: