Restare a casa salva la vita. Prima sarà chiaro questo concetto, prima l’Italia riuscirà a trovare la strada per uscire dall’emergenza causata dal Covid-19. L’unico modo per evitare la diffusione del contagio, per mettere un freno all’aumento spaventoso del numero dei casi, è quello di lasciare il Coronavirus fuori dalla porta, di impedire che varchi la soglia e metta in pericolo la nostra famiglia. Le regole vanno rispettate, senza se e senza ma. Non bisogna aggrapparsi al fatto che si può guarire, che si può manifestare con sintomi lievi o, addirittura, senza nessun sintomo. Bisogna pensare alle persone che finiranno in terapia intensiva. A chi avrà bisogno di un Ospedale e non troverà posto. A chi sarà considerato ‘meno meritevole’ di vivere solo perché più vecchio. A chi non sarà curato solo perché già malato. «Non c’è più tempo» come ha dichiarato il premier Giuseppe Conte.
La fuga da Milano, i supermercati presi d’assalto fotografano un’Italia che non ha ancora capito la gravità della situazione. Da un lato c’è chi prega per gli angeli in corsia chi tenta di alleviare il dolore e la stanchezza di medici e infermieri che lavorano senza sosta offrendo pizze e cene. E chi esce, si gode la vita come se nulla fosse. Tanti (ancora) non rispettano le regole, come dimostrano le segnalazioni giunte in redazione. Basterebbe leggerle per capire che da quando il virus ha minacciato la nostra routine qualcosa è cambiato. Tra bar pieni di gente, market affollati e persone alla cassa senza un minimo di distanza di sicurezza e con i carrelli pieni di generi alimentari che non consumerà mai, una su tutti ha colpito la nostra attenzione. «Ho visto un gruppo di giovani incontrarsi in piazzetta e scambiarsi baci, abbracci e strette di mano». Assurdo, solo un mese fa sarebbe stato impensabile.
La gente ha, giustamente, paura. Teme che la virtù di tanti nel rispettare le regole (qui un vademecum chiaro e semplice) sia rovinata dalla trasgressione di pochi. Facciamo attenzione quindi. Restiamo in casa, non perché c’è il coprifuoco. Non perché è un sacrificio. Ma per evitare di perdere qualcuno che amiamo. Teniamocelo stretto, mantenendo le distanze. E salutiamoci con un sorriso. Che fa sempre bene.
