
Per i bambini sarà il giorno in cui aspettare la Befana per capire se durante l’anno sono stati buoni o cattivi. Per i grandi il 6 gennaio sarà una giornata di mobilitazione contro il Decreto sicurezza e immigrazione voluto dal Governo targato Lega-Movimento Cinque Stelle. Una da segnare in rosso sul calendario, perché è previsto un grande corteo per dire NO al provvedimento che ha fatto storcere il naso anche ad alcuni Sindaci italiani, pronti a disobbedire.
«Lasciare per strada persone, famiglie e bambini non è un gesto umano, così come chiudere i porti e non consentire un approdo sicuro a chi cerca disperatamente aiuto», si legge nel comunicato stampa a firma del Coordinamento leccese contro il Decreto Sicurezza che ha raccolto l’adesione di diverse associazioni del territorio.
In Italia non è in corso alcuna invasione, tuonano, snocciolando i numeri che parlano di un crollo degli sbarchi sulle coste della Penisola, mentre aumentano i morti in mare: «Le attuali politiche di discriminazione sono il frutto di una becera propaganda di odio, che nulla ha a che vedere con il problema sicurezza e che si pone in aperto contrasto con i principi di solidarietà e pace che dovrebbero invece contraddistinguere gli ideali dei Paesi europei».
Il programma della manifestazione
Il ritrovo per chiunque voglia partecipare alla manifestazione sarà Porta Napoli, alle 16.00 del 6 gennaio. Da lì partirà il corteo che attraverserà le vie del centro storico. Lo slogan dei partecipanti sarà uno solo: sicuri di essere umani.
La manifestazione si chiuderà in Piazza Duomo davanti al presepe artistico con un’azione condivisa insieme alla curia leccese: il presepe sarà svuotato perché il Decreto sicurezza porterebbe all’espulsione anche di Gesù e dei Re Magi. Anche all’interno della rappresentazione della natività saranno affissi due striscioni con le frasi “Sicuri di essere umani”, “Ogni uomo è mio fratello. Non so se il Governo la pensa così”. (La precisazione della Diocesi di Lecce).
Tra le conseguenze del decreto, contestano, ci sono anche centinaia di posti di lavoro che sarebbero a rischio: «Giovani laureati, molti con bambini e mutui a proprio carico rimarranno a casa. Sono tutti professionisti dell’accoglienza, che in questi anni con entusiasmo si sono dedicati a creare percorsi di integrazione per i richiedenti asilo, consentendo la migliore interazione con il territorio ospitante».
«Non restiamo indifferenti, restiamo umani», concludono.
Il Coordinamento leccese
Il corteo è promosso dal Coordinamento leccese contro il Decreto Sicurezza, che ha raccolto l’adesione di Link, Uds, Caritas, Coop.Rinascita, Rete Antirazzista, Casa della Carità, Gus, Arcigay, Philos, Arci Lecce, Missionari Comboniani, LeA, Lecce Bene Comune, Casa delle Donne, Insegnanti Cpia, Agedo, Cgil, Anpi, Amis Onlus, Pax Christi; il sostegno dei vescovi di Nardò, Ugento, Lecce e di molti Comuni tra i quali Lecce, Caprarica, Copertino, Andrano, Trepuzzi, l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e tanti altri amministratori che stanno dando la loro adesione e solidarietà.