Non c’era solo il Movimento No Tap, impegnato da sempre a combattere contro la realizzazione del gasdotto della multinazionale svizzera. Non c’era solo il sindaco, Marco Potì che continua a difendere il territorio “scelto” per far approdare il tubo cattivo. Al corteo, che dalle 11.00 ha animato le strade di Melendugno, c’erano mamme e bambini, persone comuni e associazioni ambientaliste che non si vogliono arrendere di fronte ai “giochi” che sembrano ormai fatti. In centinaia, questa mattina, hanno ribadito pacificamente il loro «NO» a Tap. Trecento, dichiarano gli organizzatori, si sono dati appuntamento in piazza Pertini e hanno sfilato per le strade del paese.
Nessuno dei presenti si vuole rassegnare come dimostra anche il titolo scelto per l’evento “Tanto non lo fanno”, che è anche una raccolta di fiabe no tap per bambini a cura di Serena Fiorentino. «Lo Stato italiano persiste nel voler ignorare i suoi cittadini? Noi siamo sempre di più e non potete ignorare la nostra voce! Ci mettiamo la faccia, uno per uno, perché noi siamo nel giusto, stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra salute, il nostro territorio e non ci fermeremo!» si legge sulla pagina Facebook del Movimento che, come sempre, documenta passo-passo sui social le sue iniziative contro la multinazionale del gas.
In questi giorni la tensione è tornata a crescere nelle campagne di Melendugno, dove Tap sta svolgendo i lavori di potatura degli ulivi che ricadono lungo il tracciato a terra del gasdotto. «Come mai tanta fretta?» si sono chiesti i manifestanti che hanno cercato di rallentare le “buone pratiche agricole” convinti che si tratti di una violenza ingiustificata contro gli alberi, alcuni dei quali monumentali.
Presenti al corteo anche alcuni sindaci che domani mattina saranno chiamati ad un altro importante appuntamento: quello voluto dal Presidente della Provincia, Antonio Gabellone per discutere proprio dalla realizzazione del gasdotto.
