Posata la prima pietra della Casa di Comunità” di Matino

La Casa di comunità di Matino sarà una struttura “spoke”, con un’ampia gamma di servizi socio – sanitari, basata su un modello organizzativo

Questa mattina è avvenuta a Matino la posa della prima pietra per la costruzione della Casa di Comunità.

Lo scorso dicembre il Direttore Generale di ASL Lecce Stefano Rossi e il Sindaco del Comune di Matino Giorgio Toma avevano sottoscritto l’atto pubblico di cessione del diritto di superficie sul terreno di proprietà comunale situato in via Salvo D’Acquisto – angolo viale Caduti di via Fani – dove da giorni è stato avviato il cantiere per una delle 24 Case della comunità finanziate con fondi PNRR.

La Casa di comunità di Matino sarà una struttura “spoke”, con un’ampia gamma di servizi socio – sanitari, basata su un modello organizzativo utile a un’assistenza sanitaria e socio-sanitaria di prossimità per la popolazione di riferimento.

La Casa della Comunità coordinerà tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare quello dedicati ai malati cronici. Nella Casa della Comunità opererà un team multidisciplinare di Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità e altri professionisti della salute.

“Oggi è un giorno importante. Ringrazio il Comune di Matino per la preziosa collaborazione che ci porta alla posa della prima pietra della costruzione di questa Casa di Comunità, tassello fondamentale di una sanità di prossimità, più vicina alle persone, in grado di creare percorsi integrati di assistenza territoriale in cui verranno erogati numerosi servizi sanitari, con particolare attenzione ai pazienti cronici” ha dichiarato il Direttore generale Stefano Rossi.

Verrà realizzato quindi un nuovo edificio, articolato su un unico piano adibito prevalentemente ad attività ambulatoriali e, per la viabilità pedonale, verrà adeguata l’area circostante l’edificio.

L’involucro edilizio, nelle sue componenti opache e trasparenti, e gli impianti tecnologici garantiscono la sostenibilità energetica e ambientale dell’edificio, nonché il rispetto dei principi DNSH.

Nella progettazione, particolare attenzione è stata posta all’umanizzazione della struttura per garantire accoglienza e comfort agli utenti.

L’edificio della Casa della Comunità si sviluppa su un piano fuori terra di pianta rettangolare, con una superficie lorda complessiva di 560 mq, organizzato attorno a una corte centrale.

L’ingresso principale è in Via Salvo d’Acquisto ed è posizionato al centro del prospetto; da qui si accede allo spazio attesa-accettazione che crea l’asse di simmetria alla base della distribuzione planimetrica dell’edificio.

Due ingressi secondari sono collocati simmetricamente nel prospetto nord-est dell’edificio, con accesso da Viale Caduti di Via Fani, e nel prospetto sud-ovest.

In particolare le funzioni previste sono:

  • Servizi di cure primarie erogati attraverso équipe multiprofessionali (Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Continuità Assistenziale, Specialisti ambulatoriali interni e dipendenti, infermieri e altre figure sanitarie e socio-sanitarie);

  • Servizio di assistenza domiciliare;

  • Servizi di assistenza ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza;

  • Predisposizione dei servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche.

  • Spazi CUP e PUA;

  • Accoglienza e di front office;

  • Area destinata al personale;

  • Depositi e servizi di supporto.

Il layout distributivo della struttura si basa su una suddivisione in macro aree funzionali:

  • l’area destinata ai servizi generali e logistici occupa il blocco centrale organizzato ad anello intorno alla corte;

  • l’area assistenza di prossimità è posizionata in adiacenza all’ingresso principale;

  • le aree cure primarie e specialistica sono distribuite nei locali perimetrali dell’edificio, raggiungibili attraverso due corridoi disposti simmetricamente rispetto allo spazio attesa;

  • un terzo corridoio, disposto trasversalmente all’edificio, si allarga in corrispondenza della corte per definire uno spazio di sub-attesa dedicato agli ambulatori.