Dal sesso in spiaggia alle processioni dei Santi: la doppia faccia del Salento d’estate

Sui titoli di coda dell’estate 2014 iniziano i primi commenti su ciè² che è¨ stato nel Salento. Punte di eccellenza ma anche abissi di inciviltà. L’immagine di un territorio sempre piè¹ scelto ma spesso incapace di dare regole e servizi a chi lo vuole vivere

È un’estate che sta per archiviarsi, l’ennesima estate salentina, ed ancora una volta il tacco d’Italia esce premiato dalla preferenza di turisti e vacanzieri che, nella restrizione dei numeri dovuta alla crisi, quando possono scegliere, scelgono il Salento. Eppure è un’estate di chiaroscuri, quella che sta per concludersi. Luci e ombre si sono alternate nei commenti di chi ha trascorso le ferie nell’entroterra della Provincia di Lecce. L’incanto dei luoghi è rimasto intatto ma la fruizione degli stessi ha lasciato molto a desiderare. A pagarne le conseguenze è stata soprattutto Gallipoli, la Città Bella, la perla dello jonio, balzata agli onori della cronaca non tanto per il colore delle sue acque quanto per i riti selvaggi che hanno mosso chi l’ha animata, di giorno e di notte.

Giovani e giovanissimi che da qualche anno ormai confondono la località turistica nota per il suo centro storico sospeso sul mare, come una terra senza regole e senza freni, dove poter bere ciò che si vuole, quando si vuole, a che ora si vuole, dove poter dormire anche sui marciapiedi dopo notti di follia e sregolatezza, dove poter fare sesso liberamente nelle spiagge pubbliche a qualsiasi ora senza nessun freno inibitorio. L’analisi del Sindaco, Francesco Errico apparsa sul sito Repubblica.it ha le sue ragioni. Il primo cittadino se l’è presa con chi si improvvisa operatore turistico e a prezzi stracciati affitta cantine e catapecchie, persino la terrazza di casa su cui piazzare delle tende a giovani turisti con un’idea fissa nella testa: lo sballo. Già lo sballo, quello portato fino all’eccesso. Ne sanno qualcosa i medici del pronto soccorso che soprattutto nel weekend ricevono un numero impressionate di chiamate. Realtà amare che diventano fatti di cronaca, sbattute sulle prime pagine dei giornali, perché fanno «notizia».

Dall’altro lato, però, c’è però il Salento che conquista ancora: le prime pagine dei giornali quando questa o quella località viene inserita tra le mete del turismo internazionale da visitare, da non perdere per nessuna ragione al mondo. C’è il Salento della Notte della Taranta, ogni anno sempre più bella, il Salento delle Sagre di tradizione, degli eventi e delle feste patronali in cui i riti civili si mescolano felicemente a quelli religiosi. C’è il Salento dell’entroterra sempre unico e sempre a dimensione di uomo. “Il Salento lento, lento, una casa ed un convento” immortalato  nei versi del poeta contemporaneo Mino De Santis.

Certo, l’impressione che si ha è sempre la stessa: alla bellezza dei luoghi non corrisponde la programmazione degli eventi, la gestione dei servizi, il coordinamento dei progetti di sviluppo. Tutto sembra improvvisato e questo non fa godere dell’incanto dei luoghi come invece sarebbe giusto che sia.

Belen Rodriguez ritornerà certamente. Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci pure. Ma tante famiglie, probabilmente sceglieranno altre mete: non sempre la dimensione turistica del Salento sembra essere a loro misura.



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