Dalla Francia al Salento sulle orme di Aldo Moro. Il viaggio di una fumettista e del suo fido mulo

Ha comprato un asino, ha imparato l’italiano ed è partita dal Sud della Francia per raggiungere il Salento sulle orme di Aldo Moro. È questa la storia di Diana Kennedy, una fumettista tedesca e del suo viaggio a piedi in compagnia di un asino.

Una fumettista tedesca, un asino di nome Gamin, Aldo Moro e John F. Kennedy. Apparentemente, nulla sembra accomunare questi ‘personaggi’ così diversi e lontani tra loro. Eppure sono i protagonisti di una singolare storia iniziata circa quattro mesi fa da un paesino del Sud della Francia. Lì dove Diana Kennedy risiede ormai da molti anni, lì dove ha avuto la pazza idea di seguire una ‘passione’ e intraprendere un lungo viaggio sulle orme dello statista italiano, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978. Un viaggio che la porterà in Salento, a Maglie per l’esattezza, paese natio del Presidente della DC e che coronerà un sogno coltivato fin da bambina.
 
Strano, ma neanche troppo se non fosse che l’artista 50enne ha deciso di raggiungere il suo obiettivo a piedi e con un asino per compagno di viaggio. Il mulo Gamin, appunto.
 
Come è nata quest’idea lo spiega lei stessa all'Adnkronos «Quando Moro fu rapito avevo 12 anni –  racconta la fumettista nota oltre i confini nazionali, ma praticamente sconosciuta nel Belpaese (almeno finora) – era su tutte le pagine dei giornali e la vicenda mi colpì molto. Negli anni ho iniziato a fare dei disegni per trovare il modo di parlare di tutto questo». Poi, la decisione di scoprire l'Italia, maturata solo qualche tempo fa, quando decisa più che mai a conoscere i luoghi legati allo statista magliese, ha pianificato il suo pellegrinaggio nei minimi dettagli «Ho comprato un asino, ho imparato l'italiano – spiega –  e il 17 aprile sono partita».
 
La prima ‘conquista’ Diana l’ha già raggiunta. La donna, insieme al suo amico mulo hanno già percorso 1.800 km fino a Torrita Tiberina, in provincia di Roma, per visitare la tomba di Moro. Proseguirà nei prossimi mesi grazie alla volontà, alla passione e perché no anche all’ospitalità «Cammino e quando non ne posso più mi fermo – dice la donna che talvolta si ferma in agriturismi o strutture, altre chiede ospitalità – Domando ai contadini se posso mettere la tenda nei loro campi, anche perché con l'asino non posso fermarmi ovunque».
 
Il viaggio, assicura, non è sponsorizzato da nessuno: «ho investito in miei risparmi e alcuni amici mi hanno aiutata». La storia di quest'avventura con tutti i suoi protagonisti, a cui si aggiungerà l’indimenticato presidente americano J. F. Kennedy, farà parte del contenuto di un libro che Diana ha in mente di pubblicare. 



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