Indice di mortalità 2020, il Covid non incide in provincia. A Lecce decessi in calo

Nonostante la pandemia da coronavirus, in Salento si muore di meno rispetto agli anni precedenti. Lo studio dimostra come l’avvento del Covid-19 nel Sud sia quasi ininfluente.

Nonostante la percezione sia di gran lunga più drammatica, in realtà i primi mesi del 2020 lasciano il dato sulla mortalità in Salento pressoché inalterato. Questo annus horribilis che ha portato nel mondo la pandemia dal nuovo coronavirus, a conti fatti non ha prodotto alcuno scossone nel tacco d’Italia.

A livello nazionale, purtroppo, l’incremento registrato fino a fine marzo è stato pari al 50%, ma il dato è fortemente influenzato da alcune zone del nord che a causa del Covid-19 sono state letteralmente decimata (emblematico il dato nella provincia di Bergamo dove l’incremento ha sfiorato il 600% di decessi rispetto a marzo dell’anno scorso).

A Sud, invece, la media decessi resta stabile: si alza di poco o addirittura si abbassa. Nel caso della provincia di Lecce, su un campione di 70 Comuni, i dati si mantengono stabili da un lustro. Nel mese di marzo (quello in cui il virus sembrava essere nel pieno della sua forza) nel leccese hanno perso la vita 7 persone in più, mentre il dato relativo ai primi tre mesi del 2020 parla di una lieve diminuzione rispetto agli ultimi 4 anni, secondo una ricerca condotta da Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico del Salento.

Nel primo trimestre del quinquennio 2015-2019, infatti, si sono registrati 721 decessi a gennaio; 584 a febbraio e 591 a marzo: dati che mostrano una media di 632 morti al mese. Quest’anno, invece, in piena pandemia, il dato si è abbassato: la media oggi si è fermata 610 decessi al mese in tutta la provincia (-3,4%).

Anche a Lecce città importante diminuzione: il calo dei decessi nel capoluogo, infatti, è stata pari a 16,6 (ad oggi nessun leccese è deceduto a causa del coronavirus). Il dato emerge dalla differenza tra la media dei decessi del primo trimestre di quest’anno: 78,33 morti (92 a gennaio, 73 a febbraio e 70 a marzo) rispetto alla media dei trimestri 2015-2019 che è 94,93 (113,2 a gennaio, 84,4 a febbraio e 87,2 a marzo).

Colpa del virus arrivato tardi e che è stato ben contenuto? Forse. Poca incidenza di questo coronavirus nel sud d’Italia? Probabile. Il dato oggi parla chiaro.



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