Politica e casinò online: un rapporto di amore e odio

Trovare una risposta che metta tutti d’accordo è difficile e, soprattutto, non può essere data come si trattasse del tifo da calcio

Il tema del gioco d’azzardo in generale, e dei casinò online in particolare, è sempre stato oggetto di rapporti controversi rispetto ai governi dei vari Paesi. Se la classe politica ha il compito, a volte messo in discussione, di guidare il Paese nell’adottare le decisioni migliori per il benessere dei cittadini e dello Stato in generale, quando si affrontano determinati temi, l’opinione pubblica e quella politica iniziano a vacillare.

Quali sono le decisioni che dovrebbero essere prese a livello istituzionale? Qual è il confine tra il perseguimento della tutela dei cittadini e la loro libertà di decidere se e come spendere il proprio denaro?

Trovare una risposta che metta tutti d’accordo è difficile e, soprattutto, non può essere data come si trattasse del tifo da calcio, considerando tutto bianco o tutto nero. Una soluzione di tutto rispetto ce l’hanno dimostrata i migliori casino online Svizzera, che hanno dato prova di aver saputo convincere la classe politica sulla loro serietà e professionalità. Anche se un po’ in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, la Svizzera ha aperto al gioco online dopo delle attente valutazioni e, soprattutto, dopo un referendum popolare che ha votato a favore dei casinò online.

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Nel 2018 si è tenuto infatti un referendum popolare che ha visto l’approvazione a piene mani da parte del popolo svizzero sulla legalizzazione del gioco online. Ma nel discorso di favore della politica c’è anche altro ovviamente, dato che la volontà popolare non sempre è in grado di stabilire quello che è giusto per i cittadini stessi. Il diritto di decidere in maniera libera e autonoma il modo in cui trascorrere il proprio tempo e spendere i propri fondi è, oggi, un punto più forte che mai. In un’epoca in cui la libertà viene tutelata anche a costo di perdere sulla tutela, quella del proibizionismo è una guerra persa.

Le valutazioni della classe politica

Quali sono le considerazioni concrete e gli interessi da bilanciare quando la politica deve disciplinare un settore come quello del gioco d’azzardo? Principalmente le esigenze sono di due tipi:

 

  1. Tutelare gli utenti più deboli, che possono facilmente cadere preda di siti e operatori poco corretti, non essendo in grado di distinguere ad esempio la differenza tra un sito AAMS o con una licenza rilasciata dalle autorità di altri Paesi, e siti che invece operano nell’illegalità;
  2. Garantire delle entrate dal punto di vista fiscale. I guadagni generati dai player grazie al gioco online possono portare alle casse dello Stato delle entrate fiscali anche molto elevate, visto che la cifra delle vincite può essere anche cospicua. Vietare il gioco online comporterebbe la rinuncia a questa voce in bilancio, che invece è presente nella maggior parte degli altri Paesi.

 

Come ci si muove di fronte a tale dilemma? Con il buon senso. Il gioco al tavolo verde è sempre esistito fin dalla notte dei tempi, anche se avveniva secondo le modalità che le varie epoche storiche consentivano. Si tratta di una forma di svago molto meno nociva rispetto ad altre attività che, seppure pericolose, vengono consentite in ossequio al valore della libertà personale.

Il compito della politica è di garantire che il gioco online avvenga nella massima correttezza e trasparenza, attraverso quei controlli e quelle verifiche che possono avvenire a livello sia nazionale che internazionale, lasciando poi agli utenti decidere dei propri comportamenti.

La politica sui casinò online in Europa e nel resto del mondo

La posizione della politica sul gambling in Europa è abbastanza uniforme a livello generale ovvero: il gioco online è consentito e si applicano dei filtri rispetto agli operatori che possono offrire i propri servizi. Quello che varia è il livello di tassazione: si passa dal Regno Unito che ha sempre applicato una tassazione molto blanda, alla Germania, che invece tassa i proventi di gioco in misura abbastanza incisiva. Anche le modalità di tassazione possono differire: alcuni Paesi applicano il regime fiscale direttamente alla fonte (quindi prima del prelievo), mentre altri lasciano che sia la dichiarazione del contribuente ad assolvere all’obbligo fiscale.

Gli unici Paesi al mondo in cui la politica vieta ancora il gioco online sono i Paesi di religione musulmana, in cui la legge della Sharia vieta in maniera assoluta ogni forma di gioco, sia in forma reale che virtuale.

 



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