Viene difficile immaginare, osservando le foto fatteci pervenire in redazione dal sindacato FAST Mobilità Puglia, che un tale degradante scenario possa presentarsi presso determinati punti della Stazione Ferroviaria di Lecce. E, nel dettaglio, lungo il tratto che sorge procedendo verso Sud, dopo il Bar, a pochi metri dalla Polfer. Se non altro perché il Salento, ormai, è a tutti gli effetti una meta turistica internazionale ed il rischio che i turisti possano trovarsi a camminare tra i rifiuti non va sottovalutato. Del resto, la documentazione fotografica parla da sé. La redazione di LecceNews24.it, però, ha voluto approfondire l’argomento contattando il sig. Luigi Cazzato, Segretario Provinciale di Fast:«Negli ultimi 6-7 mesi la situazione è peggiorata ulteriormente. Nell’area in questione, in un ampio spazio che allarga il binario sul marciapiede, si possono notare delle persone accampate. Ogni giorno creano delle tende, bivaccando sul posto. Montano tutto la notte, per poi smontare il giorno successivo. Ciò, ovviamente, determina dei disagi anche per i lavoratori che, in genere, effettuano quel percorso poiché chiamati a prendere del materiale».
La sigla sindacale, ad ogni modo, non è rimasta in silenzio, esponendo il caso a chi di competenza. «Noi il nostro dovere l’abbiamo fatto e assieme ad altre organizzazioni abbiamo scritto a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) affinché si facesse carico della situazione, controllando quanto sta avvenendo in questi giorni. A distanza di due mesi da quella lettera, però, ancora oggi non giunge risposta. Non solo. È stata contattata pure la direzione sanitaria di Bari». La problematica sollevata da FAST riguarda anche alcuni rifiuti abbandonati in un angolo della medesima Stazione. «Capiamo perfettamente che non è compito dell’Amministrazione Comunale intervenire, poiché l’argomento interessa, fondamentalmente, RFI. Ma al contempo, non credo che nessun esponente politico locale, magari durante un suo spostamento, non se ne sia mai accorto».
«A volte, per colpa della pattumiera presente, bisogna utilizzare una passerella pur di non calpestare i sacchetti abbandonati». «Chiediamo a RFI di intervenire – conclude Cazzato – ed al Comune leccese di prendere a cuore il problema. Non se ne può più, è una discarica a cielo aperto».