Flavio Briatore colpisce ancora: “I Pugliesi? Troppo provinciali”

Dopo i malumori espressi da Marisa Melpignano, proprietaria di Masseria San Domenico e Borgo Egnatia di Fasano, l’imprenditore di Verzuolo torna a tuonare contro la nostra Regione e i suoi abitanti

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Il Flavio nazionale, è cosa nota, non è certo uno che le manda a dire e, qui in Puglia, questo lato del suo carattere abbiamo imparato a conoscerlo bene. La sua idea di un lido extralusso nei pressi di Otranto, lo ricorderete bene, aveva sollevato polemiche ma anche molte aspettative.

Del resto, il nome dell’imprenditore di Verzuolo è ormai un brand di garanzia, tanto per chi usufruisce dei servizi che le sue aziende forniscono quanto per quei territori che ne sono coinvolti e che, inevitabilmente, traggono profitti niente male dalla presenza di una qualsivoglia struttura o attività a marchio Briatore, Sardegna docet.

Eppure il nostro territorio, per qualche ragione, non ne ha voluto sapere di Mr Billionaire e delle sue idee di sviluppo, al punto che, dopo vari tira e molla, il manager piemontese ha deciso di “raccogliere i ferri” (come diremmo dalle nostre parti) e di andarsene con la promessa di non tornare mai più ad investire nel tacco d’Italia.

Ma, evidentemente, la mancata realizzazione del suo Twiga Beach in località Cerra, a poca distanza dalla Grotta della Monaca, una struttura che (va ricordato) avrebbe reso possibile la creazione di un considerevole numero di posti di lavoro, è stato un boccone amaro da mandar giù per l’ex Team Principal della scuderia di Formula 1 Renault.

A fornirgli l’occasione di togliersi questo sassolino dalla scarpa, manco a farlo a posta, è stata la fasanese Marisa Melpignano, amica di Briatore e proprietaria di Borgo Egnatia di Fasano e di Masseria San Domenico che giorni fa, ai microfoni del TgR Puglia, aveva espresso senza troppi giri di parole il proprio rammarico per l’atteggiamento eccessivamente curioso, quando non invadente, dei nostri conterranei e dei media locali rei, a suo parere, di un voyeurismo che avrebbe infastidito non poco i coniugi Renee Sutton ed Eliot Choen nonché i loro facoltosi ospiti tra i quali figurava, anche, la figlia del Presidente USA Donald Trump, Ivanka.

“C’è stato molto tam tam dei media – ha dichiarato la Melpignano – e non è stata una bella esperienza. La Norma Cohen productions (questa l’agenzia che ha curato le nozze dei due giovani miliardari) si è trovata molto in difficoltà. Non era la loro prima esperienza in Puglia, ma probabilmente sarà l’ultima. Avrebbero potuto portate tanti altri matrimoni di questo genere”.

Che dire, proprio l’assist che stava aspettando Briatore!

“Se Madonna va a Portofino con Leonardo Di Caprio non ne parla nessuno, se va in Puglia finisce sulla prima pagina dei giornali” – ha tuonato dalle pagine di Repubblica.

“Questa gente arriva da voi perché c’è Borgo Egnazia – ha continuato – perché c’è una famiglia che si fa il mazzo per farsi conoscere e promuovere il territorio. La gente non immagina il lavoro che c’è dietro e loro fanno un lavoro incredibile perché sono bravi. La Puglia non è abituata a un certo tipo di turismo, arriva un jet privato e succede il finimondo, tutti cercano visibilità, dagli aeroporti ai sindaci. Il vostro è un territorio fantastico, anche l’entroterra è bello, avete aranceti e uliveti, avete più o meno tutto per fare un certo tipo di turismo. Ma c’è questa provincialità che vi fa sembrare incredibile l’atterraggio di un aereo privato. Mettetevi nei panni degli americani. Quelli hanno pagato per affittare la spiaggia e poi si sono trovati sbattuti sui giornali senza alcun rispetto per la loro privacy, anche in America. Se i Sutton si fossero sposati negli Stati Uniti sarebbe stato meglio. Nessuno ne avrebbe parlato”.

Un ultimo pensiero, infine, il titolare della Billionaire Lifestyle lo ha dedicato proprio alla vicenda Twiga, ”per me è una roba finita – ha concluso – c’è stato troppo accanimento. Ne sono totalmente fuori. Quando qualcuno cerca di portare valore aggiunto a un territorio e non viene compreso, allora è meglio che ne resti fuori“.

di Luca Nigro



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