Diossina nel latte materno, non c’è nessun allarme a Galatina: ‘le mamme allattino i figli tranquillamente’

All’indomani dell’allarmante notizia della presenza di tracce di Diossina nel latte materno a Galatina arriva la smentita da parte del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce: ‘le mamme possono allattare i figli tranquillamente’.

Non c’è alcun allarme-diossina a Galatina: le mamme possono allattare tranquillamente i loro figli. All’indomani delle notizie sulla presenza di tracce di questa sostanza tossica nel latte materno di una giovane donna e di microinquinanti nell’acqua di una fontana pubblica, arriva la smentita del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce che spegne sul nascere qualsiasi preoccupazione. «Massimo rispetto per i risultati delle analisi eseguite dal laboratorio di San Pietro Vertonito e commissionate da un gruppo di cittadini  – precisa la nota dell’azienda di via Miglietta – ma non c’è nessuna notizia choc e di conseguenza, nessun rischio per l’allattamento al seno, nemmeno nel caso preso in esame».
  
Nel campione di latte materno donato da una mamma 25enne, non fumatrice, la presenza di diossina si attesta a circa la metà di quella rilevata nelle donne del rione Tamburi a Taranto. «Il riscontro di queste tracce in un singolo soggetto, attraverso esami molto complessi che richiedono particolare esperienza – spiegano dalla Asl di Lecce –  è indicativo unicamente di esposizioni individuali per via principalmente alimentare, non potendo in alcun modo rappresentare un indicatore di rischio di popolazione o di contaminazione del territorio».
  
A dimostrazione di questo, dalla Asl snocciolano numeri: «le concentrazioni di diossine e PCB segnalate sono notevolmente inferiori rispetto ai valori riscontrati nei principali studi internazionali ed anche nazionali, come lo studio condotto su circa 100 donne della Campania (Rivezzi et al., Internationa Journal of Environmental Research and Public Health 2013; 10 (11): 5953-5970).  In ogni caso tali concentrazioni sono enormemente più basse (dell'ordine di 1:20) del limite che l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha fissato per l'allattamento al seno (20 pg per un neonato di 5 Kg di peso corporeo)».
  
Di certo l’esposizione ad agenti tossici e inquinanti nelle primissime fasi della vita attraverso il sangue placentare, il cordone ombelicale e il latte materno rappresenta un problema di crescente interesse per la comunità scientifica.
  
Secondo la società di via Miglietta la stessa considerazione vale anche per il riscontro di tracce di contaminanti nell'acqua della fontanina sottoposta ad analisi: «nessun tipo di sforamento come evidenziato dallo stesso laboratorio nel rapporto conclusivo, ma nemmeno nessun pericolo per la salute».
  
«Stiamo lavorando –  rimarca Giovanni De Filippis, direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl Lecce – per garantire alla cittadinanza tutte le informazioni sullo stato dell'aria, dell'acqua e del suolo per i necessari interventi di prevenzione e intendiamo continuare a farlo dialogando con i cittadini e accogliendone i contributi. A tal fine è sicuramente necessario saldare una sempre più forte intesa tra cittadinanza attiva e istituzioni per raggiungere il comune obiettivo di garantire la tutela della salute della popolazione: un percorso – conclude De Filippis –  che tuttavia esclude iniziative scientificamente non validate che possono condurre a risultati opposti a quelli desiderati dagli stessi promotori». 



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