Disoccupazione, crisi e appelli contro l’indifferenza: due famiglie leccesi a rischio sfratto

Nel termine di poco tempo due famiglie salentine rischiano di finire in strada con minori al seguito. Codici Lecce:’Ormai a Lecce è un bollettino di guerra!’. La crisi economica galoppante sta mettendo in difficoltà migliaia di persone e le conseguenze si vedono con gli sfratti.

Opinione pubblica, associazioni e cittadini seguono da tempo le difficoltà delle famiglie salentine a rischio sfratto, tra i tanti volti di questa emergenza abitativa che nemmeno le politiche sociali del Comune di Lecce  assorbono più. Conseguenza diretta che la crisi economica (e politica) sta determinando in tanti nuclei i cui effetti immediati vanno a colpire innesorabilmente lavoro e abitazione. In assenza di ammortizzatori sociali, aumentano le persone costrette a dormire in auto, in ricoveri occasionali o, nella migliore delle ipotesi, ospitati temporaneamente presso parenti o amici.

Codici Lecce, ad esempio, ci segnala storia di un 54enne – il signor Melacca – che, nella sua vita, ha sempre lavorato con impegno e passione, raggiungendo notevole esperienza e competenze come gruista specializzato di quinto livello in aziende edili e metal meccaniche, nonché come autotrasportatore (munito di patente A-B-C-D-E). Sino a pochi anni or sono guadagnava bene e alla sua famiglia, composta dalla compagna e dai loro due figli (un maschio e una femmina rispettivamente di 10 e 8 anni), non mancava proprio nulla per condurre una vita serena. Poi è arrivata la crisi e, con essa, sono iniziati i problemi: licenziamenti, lavori a tempo determinato, saltuari e malpagati, sino all'ormai imminente e inevitabile sfratto dall'ultima abitazione occupata, che sarà eseguito il prossimo 16 febbraio.

Oggi giunge, tramite Codici, il suo ennesimo disperato appello:“Vi imploro di darmi una mano. Ho sempre lavorato e non ho mai chiesto niente a nessuno, ma ora ho bisogno che qualcuno aiuti me e la mia famiglia. Sono disposto a lavorare ovunque, anche all'estero, pur di restituire la serenità alla mia compagna e ai miei bambini. Quella che stiamo conducendo in questi ultimi mesi non è vita, è un'esistenza privata della dignità che il lavoro e la tranquillità economica ci avevano sempre garantito. L'ultimo Natale è stato per noi un vero incubo, tra visite dell'ufficiale giudiziario e l'impossibilità di dare ai nostri figli un'atmosfera di festa”.

Dobbiamo trovare subito una casa per loro – dichiara l'avv. Stefano Gallotta, responsabile di Codici Lecce, associazione impegnata nella tutela dei cittadini, con particolare riferimento alle persone più indifese ed emarginate – abbiamo il sostegno economico di una Onlus che, tramite la Caritas diocesana, ha accantonato per il nuovo locatore la cauzione e almeno le prime sei mensilità di locazione. Non possiamo permettere che anche questa famiglia finisca a dormire in un'auto: dopo una vita di lavoro, hanno il sacrosanto diritto a condurre un'esistenza dignitosa”.

Bisogna abbattere questo muro di indifferenza” prosegue l'avv. Gallotta – “una società è civile nella misura in cui si pone come priorità il soddisfacimento dei fabbisogni primari ed essenziali per i propri cittadini! Occorrerebbe un intervento immediato della politica per risolvere i casi più gravi con l'assegnazione straordinaria di alloggi, ma sinora gli immobili sono stati presi in considerazione solo come fonte di imposte e tasse”.

Intanto, salvo improbabili novità dell'ultima ora, oggi un’altra famiglia leccese, peraltro con due figli (di cui un minore di 13 anni), subirà l'esecuzione dello sfratto e dovrà lasciare la propria abitazione, finendo chissà dove.

Questo nonostante i numerosi appelli mediatici e le rassicurazioni degli amministratori locali, espresse anche davanti alle telecamere di Mi Manda RaiTre e presto agevolmente dimenticate.



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