‘Cosa hanno in meno degli altri i nostri figli che non possono andare a scuola per la mancanza dei mezzi di trasporto?’. È una mamma arrabbiata, molto arrabbiata, quella che ha contattato la redazione di Leccenews24.it dal Sud salento. Non è possibile che le comunità di Taviano, Racale e Melissano (ma saranno certamente di più, anche se le segnalazioni che noi abbiamo al momento giungono solo da lì) siano penalizzate sul versante trasporti a tal punto che i ragazzi che frequentano le scuole superiori in quel di Casarano non possano salire sul mezzo per recarsi a lezione. Ha dell’incredibile la storia che si protrae ormai da tempo, troppo tempo.
‘Ho fatto gli abbonamenti ai miei figli, abbonamenti che sono nominativi e che quindi dovrebbero essere la base per una programmazione certa delle corse dei mezzi di trasporto. Invece, con tutti gli abbonamenti nominativi in tasca, abbonamenti ovviamente già pagati, i ragazzi non riescono a salire sui mezzi che arrivano in città già pieni (e quindi a volte non fermano nemmeno a causa del sold out) o pieni a metà. Quindi, chi è più veloce, più scaltro, più rapido sale sul mezzo…gli altri restano giù, per strada, senza poter andare a scuola. E la cosa bella è che subito mi chiamano dall’Istituto per chiedermi di giustificare l’assenza di mio figlio che risulta non presente chiedendomi come mai il ragazzo non si sia presentato alle lezioni’.
C’è chi pensa a farsi “giustizia” da solo. Addirittura c’è qualche genitore che ha minacciato di mettere di traverso l’automobile per non far passare il pullman fino a quando tutti gli studenti non fossero saliti, ma è evidente che questo comportamento, anche se comprensibile, non può portare a nulla.
‘Chiamo da Taviano – dice la signora a Leccenews24.it – ma la situazione riguarda anche i comuni vicini. I miei figli possono prendere il pullman per Casarano in tre fasce orarie: alle 6.55, alle 7.05, alle 7.55. Niente da fare. Ogni giorno rimangono a terra 10, 15 o 20 ragazzi. E non sempre i genitori, pur avendo pagato l’abbonamento, possono accompagnarli a scuola. Possibile che si vivano questi disservizi nel 2022? I nostri ragazzi sono figli di un Dio minore?.
‘Inviate una mail per segnalare il disservizio’
Inutile chiamare il numero verde di Fse, ci raccontano i genitori che hanno contattato la nostra redazione. Per rispondere, rispondono sempre. Ma la frase di rito è la solita: ‘Mandate una mail per spiegare il disservizio. Chiediamo scusa e provvederemo’. Ma provvederemo quando?, si chiedono i genitori dei ragazzi che vorrebbero soltanto che i loro figli frequentassero le lezioni.
Non si riescono a dare risposte a questi disservizi che accadono in piena campagna elettorale, nel mentre le forze politiche, impegnate ad individuare il tasso di fascismo, comunismo e populismo negli altrui schieramenti, non hanno tempo per spiegare cosa faranno per risolvere un problema concreto a cominciare da lunedì 26 settembre.