Donata un’incubatrice da trasporto alla terapia intensiva neonatale del “Vito Fazzi”

L’iniziativa ha visto unite tre realtà associative, “Cuore e mani aperte”, Lions Club Lecce Messapia e associazione “Figli in paradiso: ali tra cielo e terra”

Si è svolta nella giornata di oggi, venerdì 10 febbraio, la consegna di una incubatrice da trasporto all’avanguardia al reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Lecce.

Si tratta di una donazione che ha visto unite tre realtà associative del territorio salentino: l’associazione “Cuore e mani aperte” OdV, presieduta dal cappellano del Fazzi, Don Gianni Mattia; il Lions Club Lecce Messapia e l’associazione “Figli in paradiso: ali tra cielo e terra” OdV.

Erano presenti il direttore generale di Asl Lecce, Stefano Rossi, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini; la direttrice amministrativa dello stesso presidio, Sonia Cioffi, il dirigente medico dell’Utin, Maurizio Petracca.

La raccolta fondi per l’acquisto del macchinario si è tenuta nel corso di una serata di beneficenza che si è svolta, con la direzione artistica di Silvio Quarta, presso il Teatro Apollo di Lecce, lo scorso 22 dicembre e che ha visto una grande partecipazione da parte della cittadinanza.

“Sono io che ringrazio il mondo dell’associazionismo per il gran lavoro che fa, sia per le donazioni ma anche perché sono sempre di pungolo alle amministrazioni per fare di più e fare meglio e di questo vi ringrazio. Il dono, il gesto è importante ma sapervi in pista a fianco a noi e spesso anche avanti a noi, ci aiuta a fare di più, ci spronate a fare meglio. Viviamo un inverno demografico per cui questo macchinario è uno scrigno che custodisce dei piccoli tesori”, ha affermato Rossi

“Ringrazio le tre associazioni per questa donazione e per il lavoro encomiabile che consegnate alla nostra comunità, che si arricchisce periodicamente di momenti che sono simbolici, perché esito di iniziative benefiche in rete organizzate, ma anche concreti, perché trasferite veri e propri arricchimenti nella dotazione e nelle apparecchiature di servizi alla Asl. Il Direttore Rossi ha già molto lucidamente sollecitato quella che è l’ulteriore funzione che voi svolgete, ossia quella di essere sollecitatori di maggiori determinazioni nella garanzia di livelli di prestazioni che sono adeguati ai bisogni che si modificano”, ha dichiarato, invece, il primo cittadino.

“I figli sono sempre frutto dell’amore. Comunemente si usa dire che serve una mamma e un papà per metterli al mondo. In realtà tutto ciò che è necessario è quello scegliersi per consacrare la vita – sono le parole con cui Don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV ha presentato l’iniziativa. Le Associazioni di volontariato sono indispensabili nella nostra società. Una società sempre più spesso schiacciata dal peso della solitudine e non sempre le istituzioni bastano a sopperire ogni esigenza ed emergenza”.

La Presidente del Lions Club Lecce Messapia Maria Belviso ha tenuto a evidenziare come “Il Concerto di Natale del 22/12/2022 al Teatro Apollo organizzato dal nostro Club, giunto alla quinta edizione è diventato ormai una tradizione natalizia per la città di Lecce, ha consentito anche quest’anno di realizzare tale importante donazione insieme alla consolidata collaborazione con l’Associazione Cuore e Mani Aperte e, per la prima volta nostra partner, con l’Associazione Figli in Paradiso. Questo è un altro evento straordinario ed emozionante: quando si parla di bambini non ci si può sottrarre a dare qualunque sostegno.”.

“Dopo la morte di mio figlio Daniele, nel 1998, decisi, sin da subito, di condividere la mia esperienza di dolore con altre mamme, anche se in quelli anni, parlare del nostro dolore e mettere gli altri nella situazione di parlare, esternando le proprie emozioni, non era semplice – ha dichiarato Virginia Campanile, presidente di Figli in Paradiso: ali tra cielo e terra. Decisi comunque di andare avanti in questa missione che mi ha condotto a incontrare tante mamme. A piccoli passi, mi accorsi che questa mia condivisione portava del bene sia a me, sia alla persona che mi ascoltava e condivideva il suo dolore”.



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