Droghe leggere e droghe pesanti: Corte Costituzionale boccia la Fini-Giovanardi

La Corte Costituzionale boccia la legge Fini-Giovanardi, una legge che equipara le droghe leggere alle droghe pesanti. Decisione che potrebbe comportare notevoli cambiamenti nei processi.

Bocciata la legge Fini-Giovanardi – che equipara droghe leggere e droghe pesanti – dalla Corte Costituzionale. Tale decisione farebbe rivivere la Iervolino-Vassali degli anni 90' che prevede pene più basse per le droghe leggere. Una decisione che potrebbe implicare conseguenze notevoli nei confronti di chi ora è detenuto per reati legati alle sostanze stupefacenti; e lo stesso dicasi per i processi in corso. 

Una decisione che indubbiamente aprirà scenari nuovi nella politica italiana. Ma che soprattutto porterà conseguenze importanti sul numero degli attuali detenuti arrestati per reati legati alle sostanze stupefacenti, anche sui procedimenti in corso. La Corte Costituzionale "boccia" la legge Fini-Giovanardi che equipara droghe leggere e pesanti: nella norma di conversione furono inseriti emendamenti estranei all'oggetto e alle finalità del decreto. Con la decisione rivive la legge Iervolino-Vassalli come modificata da referendum del '93, che prevede pene più basse per le droghe leggere. In pratica, viene cancellata la parte che giudicava "ai fini sanzionatori" droghe pesanti e droghe leggere, elevando le pene da tra due e sei anni, per chi spaccia Hashish, implicando la reclusione da sei a vent'anni, più una multa tra i 26mila e i 260mila euro. 

Un motivo plausibile, a detta dei giudici della Camera di Consiglio (tale da dichiarare l'illegittimità costituzionale) risiede nella violazione dell’art. 7 (secondo comma) della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti). 



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