L’odissea per Tommaso Prima continua… L’uomo, che soffre di una grave forma di obesità, aveva conquistato la ribalta locale e nazionale circa due anni fa, quando aveva raccontato la sua “disavventura” ai media per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi e le difficoltà che le persone con molti chili in più sono costrette a vivere quotidianamente. All’epoca, denunciò l’impossibilità di sottoporsi ad una tac, perché le attrezzature presenti sul territorio non erano adeguate alla sua “caratura”.
Oggi, il problema si ripresenta a causa di un’ecografia che il suo medico curante gli ha prescritto di fare al più presto per accertare le cause di alcuni disturbi alla parte bassa dell’addome. Così, il trepuzzino ha prenotato tramite Cup a Campi Salentina, dove si è recato di buon mattino. Dopo aver atteso per circa due ore il suo turno, il medico con rammarico gli ha riferito che l'ecografo dello studio non era adatto e che molto probabilmente non avrebbe trovato un ecografo adatto alle sue necessità in tutto il Salento.
«Se ci succedesse qualcosa di grave – si domanda non senza preoccupazione il sig. Tommaso – cosa accadrebbe? In caso di un’emorragia interna dovuta, per esempio, ad un incidente con l'auto, siamo destinati a morire senza diagnosi poiché gli ecografi non sono utilizzabili per un obeso?».
È un dato di fatto che il mondo oggi è sempre più “tondo”, che il numero delle persone con problemi di peso cresce a dismisura e che chi non ha più il controllo della bilancia viene spesso discriminato: a lavoro, soprattutto quando gli obesi sono considerati poco “gradevoli” per svolgere una mansione, nella vita a causa dei tanti pregiudizi di chi pensa che sia solo una questione di corretta alimentazione e anche a livello sanitario, quando sono costretti a fare i conti con il fatto che non ci sono i macchinari per fare gli esami.
