E adesso tutti vogliono sapere dove è¨ stato girato «Allacciate le cinture»

Dopo il successo di Mine Vaganti, Ferzan Ozpetek ha scelto ancora il Salento come sfondo ideale per il suo ultimo film. E sono in tanti a ricercare i luoghi in cui è¨ stata girato ‘Allacciate le cinture’.

«Ho cominciato a frequentare Lecce poco alla volta, mi portavano in giro a vedere dei posti, conoscevo le persone e così ho finito per innamorarmi dei leccesi e della città»
Ferzan Özpetek

In realtà il binomio turismo-cinema esiste da molto tempo. Basta citare «Vacanze Romane» o «La Dolce vita» per capire come la pellicola sia in realtà una sorta di “cartolina in movimento” dove, impresse negli spettatori, restano anche e soprattutto, le location scelte per fare da sfondo alla trama. Certo, in quel caso era la Fontana di Trevi a fare da eco al sensuale «Marcello come here» pronunciato da una bellissima Anita Ekberg nel film di Federico Fellini, o Trinità dei Monti ad incorniciare Gregory Peck e Audrey Hepburn abbracciati in vespa nel capolavoro di William Wyler. Immagini di una Roma eterna anche grazie a quei film che hanno fatto la storia della cinematografia mondiale.

Eppure prendere “in prestito” scorci di un paese, una città, di un luogo ics, usare una campagna, un monumento, una chiesa come fossero parti integranti di un film è un’intuizione vincente anche oggi, esattamente come  lo era ieri. E poco importa se viene chiamato «Movie-induced tourism» o più semplicemente «Cineturismo». Quel che conta è il senso: se per anni i film sono stati un mezzo per conoscere il mondo senza muoversi da casa (o dal cinema) oggi non è più così. Gli spettatori vogliono fare la valigia e partire alla scoperta di quei luoghi utilizzati per le riprese.

Insomma, calato il sipario con i titoli di coda i riflettori si riaccendono sul territorio, l’attore percepito forse come il più autentico. Sta accadendo così anche per Lecce grazie ad «Allacciate le cinture», l’ultimo lavoro del regista italo-turco, Ferzan Ozpetec. Esattamente come era accaduto in passato con «Mine Vaganti» si è creata una fervente curiosità intorno alla città del barocco, che ha alimentato nella gente comune la voglia di conoscere quegli angoli, vicoli, piazze e spiagge note a chi le vive e frequenta ogni giorno ma sconosciute a chi si ritrova a guardarle nel  film anzi nei film, in cui sono mostrate in tutto il loro naturale appeal. Perché è qui che sta forse il segreto, il paesaggio impresso sulla pellicola non è il risultato della bravura di chi sta dietro la macchina da presa. Lecce ed il Salento sono così belli da soli che non hanno bisogno di make up. Guardare per credere.



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