Esistono due città di Lecce, una Lecce di Piazza Sant’Oronzo e una Lecce di Piazza Mazzini. Il paradosso che stiamo vivendo è proprio questo. Sembra assurdo ma è così. A solo 500 metri di distanza vanno in scena due mondi differenti, due modi di intendere la realtà, i bisogni, i problemi.
La contrapposizione tra le due piazze è talmente evidente che è come se ci fosse un muro divisore a fare da spartitraffico, o spartiacque, come preferite.
La storia viene da lontano, da quando le amministrazioni comunali Salvemini prima e Poli Bortone dopo hanno dato impulso al processo di rivitalizzazione del centro storico, ovvero di Lecce vecchia. Il centro commerciale di Lecce, un tempo centro della città e degli interessi commerciali, finanziari e culturali del Salento vive ormai una stagione crepuscolare. La percezione del disagio è forte e interessa quasi tutti gli operatori commerciali della zona. Piazza Mazzini e vie limitrofe non si sentono più degne di questa città e addirittura fioccano le stesse tonalità di polemica e protesta che appartengono, fisiologicamente, alle periferie.
Non esistono manifestazioni, eventi, spettacoli, iniziative di valore che non riguardino il borgo antico di Lecce, o più precisamente Piazza Sant’Oronzo. La movida che ha arricchito l’economia locale è un fatto del centro storico, non del centro commerciale. E’ questione di identità e di offerta. Piazza Mazzini ha perduto l’identità e quindi non ha nemmeno una sua offerta.
Vive di rimbalzo – ha detto con una felice espressione rilasciata all’emittente televisiva Telerama – Paolo Baldieri, indimenticato attaccante del Lecce negli anni ’90 che gestisce un’attività di ristorazione e somministrazione di bevande sotto la galleria di Piazza Mazzini. A lui come al titolare del Bar Raphael di via Imbriani, Franco Renna, la chiusura non è piaciuta. Renna è stato ancora più duro, dichiarando che forse ci vorrebbe un sindaco per Piazza Sant’Oronzo e un sindaco di Piazza Mazzini. Parole che chiariscono la provocazione lanciata in apertura della nostra riflessione.
E’ vero esistono due città con le rispettive piazze. La rivalità si acuisce in maniera esagerata con derive imprevedibili, mentre via Trinchese, salotto di Lecce, non è più in grado di svolgere il suo ruolo storico di cerniera strategica tra la Lecce delle mura medievali e quella post oppidum.
