E’ Pasqua. E arriva lo sfratto da ex IACP alle famiglie meno abbienti

L’ARCA Sud Salento sfratta numerose famiglie che, a detta di Codici Lecce, sono incolpevolmente morose dagli alloggi popolari. Allo sportello dell’associazione è giunta la richiesta di aiuto da parte di una famiglia leccese che rischia di finire in strada.

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Una situazione di emergenza, che viene segnalata ormai quasi quotidianamente ed è quella delle famiglie che vivono negli alloggi ex Iacp. In questi giorni l’A.R.C.A. Sud Salento (Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare – ex I.A.C.P.) ha avviato, nei confronti di numerose famiglie morose e/o formalmente occupanti gli alloggi sine titulo, le azioni di risoluzione dei contratti di affitto e ogni iniziativa per il rilascio degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

A CODICI Lecce – Centro per i Diritti del Cittadino si è rivolta una di queste famiglie composta da cinque membri, incolpevolmente morosa, che, proprio in prossimità delle festività pasquali, si è vista notificare un “decreto di rilascio alloggio E.R.P.". In soldoni, gli occupanti  l’alloggio rischiano di ritrovarsi a breve senza un tetto, per giunta con figli minori a carico.

L’Associazione Codici Lecce, col segretario avv. Stefano Gallotta, ha intenzione di intraprendere delle azioni a salvaguardia dei diritti di questi cittadini, tra cui la richiesta di un urgente intervento istituzionale che, “prendendo le mosse dal riconoscimento del diritto all'abitazione quale esigenza primaria da garantire concretamente a ciascun nucleo familiare” metta a freno e ponga comunque rimedio a queste “inopportune iniziative”, in considerazione delle drammatiche ripercussioni sociali dalle stesse ingenerate.

Codici Lecce sta avviando ogni iniziativa atta a contrastare questa “drammatica emergenza sociale” e invita l'ente gestore “ad attingere le proprie pretese dal Fondo sociale a tal uopo istituito dalla recente Legge Regionale n. 10/2014, da utilizzarsi, secondo quanto ivi previsto, per la corresponsione dei contributi agli assegnatari che non siano in grado di sostenere l'onere per il pagamento dei canoni locatizi”.



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