E se i consumi delle auto non fossero quelli dichiarati? Codici avvia una class action

L’Associazione Nazionale che si occupa di difendere i diritti del cittadino ritiene che la case utilizzino modelli alleggeriti durante i test e per tale ragione, secondo la loro opinione, il consumo risulterebbe diverso rispetto all’uso su strada.

Le nostre auto consumano più di quanto dichiarato dalle case madri? Alcune ricerche confermano quella che è più di un’intuizione di qualche automobilista. Secondo uno studio europeo che ha analizzato i consumi di 500 mila auto, infatti, la differenza rispetto ai valori indicati è intorno al 38%. In verità però esistono fra le rilevazioni molte discrepanze perché per l'eco-test dell’Adac (club automobilistico d’Europa con oltre 18 milioni di membri) l’aumento è del 25% per i veicoli ibridi, del 9% per le auto alimentate a gas naturale, 14% per i veicoli diesel, 11% per il Gpl e 10% a benzina. Negli ultimi anni questo differenziale si è divaricato in misura esponenziale: se nel 2001 lo scostamento medio si posizionava entro il 10%, nel 2011 era passato al 25% e oggi raggiunge picchi intorno al 50%.

Codici, l’Associazione Nazionale che si occupa di difendere i diritti del cittadino, ritiene che la case utilizzino modelli alleggeriti durante i test (addirittura non sarebbero istallati i condizionatori) e per tale ragione, secondo la loro opinione, il consumo risulterebbe diverso rispetto all'uso su strada. “La nostra associazione – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale Codici – lancia una campagna per accertare, grazie agli stessi consumatori, se il mezzo acquistato consuma quanto dichiarato o se il dato risulta distorto. Codici intende promuovere una azione collettiva contro quelle case che risulterà abbiano falsato in maniera importante i consumi dal momento che quest’ultimo e' uno degli elementi di valutazione che indirizza la scelta d’acquisto del consumatore”.

Si deve sapere, infatti, che per il Codice del Consumo e il Codice civile, chiunque acquisti un bene di consumo per utilizzo privato ha diritto a ricevere un esemplare che sia fedele a vari parametri, tra i quali le dichiarazioni pubbliche: se si riscontra un difetto di conformità è infatti possibile richiedere un rimborso parziale del prezzo pagato.

“L’obiettivo dell’azione collettiva – afferma Giacomelli – sarà richiedere un risarcimento del danno per i maggiori costi sostenuti alla pompa di benzina. Già negli Stati Uniti la Ford ha risarcito circa 200mila clienti per colpa della spesa dal benzinaio maggiorata rispetto alle cifre preventivate. Il rimborso ottenuto dai consumatori americani è stato da un minimo di 200 a un massimo di 1.050 dollari”.

“Avvieremo un’azione capillare su tutto il territorio – dichiara Stefano Gallotta, coordinatore del progetto – affinché le case produttrici si responsabilizzino sulla necessità di dare ai consumatori informazioni chiare e trasparenti. La sede territoriale del Codici Lecce offrirà la massima collaborazione a tutti quegli automobilisti che vorranno partecipare a questa prima azione collettiva di massa, mettendo a disposizione lo sportello per qualunque informazione e per promuovere iniziative sul territorio per far conoscere l’azione che abbiamo intrapreso”, conclude Gallotta, responsabile di Codici Lecce. 

Codici invita quindi tutti gli automobilisti interessati a segnalare le differenze rilevate sulle loro auto tramite l’invio di una mail all’indirizzo [email protected]. Nel modulo vanno indicati 4 valutazioni, a cominciare dal momento in cui è stato effettuato il pieno, in rapporto ai km percorsi e il tipo di utilizzo (consumo urbano, extraurbano e misto).



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