Ebola, anche in Puglia massima allerta

Il contagio dal virus ebola fa paura e i dettati dall’ UE iniziano ad essere stringenti. L’Italia si attrezza e anche in Puglia vengono intensificati i controlli e gli atti precauzionali.

Tante sono state le segnalazioni in Italia di ipotetici contagi dal terribile virus dell’ebola, ma per fortuna, al momento, hanno avuto tutte esito negativo. Confortante è stata in un certo senso la dichiarazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante un’ informativa in aula al Senato sulla diffusione del virus.

A preoccupare negli ultimi giorni, oltre al caso di un’infermiera spagnola, l’episodio che ha visto protagonista, nel nostro Paese, un medico, operatore di Emergency proveniente dalla Sierra Leone, rientrato il 3 ottobre con un volo atterrato a Fiumicino. Il sanitario, ricoverato a Roma in via precauzionale al fine di far trascorrere il periodo di incubazione della malattia, che è di circa 20 giorni, risultava asintomatico al ritorno in Italia e pare esserlo ancora oggi.

L’ Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato segnali non confortanti, avvertendo che ebola è ormai radicata nelle capitali dei tre paesi più colpiti, ovvero Guinea, Liberia e Sierra Leone, e la sua corsa non sembra fermarsi. 

Tutte le regioni italiane sono chiamate ad attrezzarsi e anche la Puglia ha innalzato i livelli di allerta, visto, oltretutto, il gran numero di migranti che sbarcano sulle coste del Sud.
L’assessore regionale alla Sanità, infatti, ha riportato della relazione in Conferenza Stato-Regioni. “Noi abbiamo allertato tutte le strutture – ha affermato Donato Pentassuglia – Siamo pronti, abbiamo un piano già condiviso come task foce regionale già da agosto, quindi non abbiamo tralasciato nulla e abbiamo lavorato parallelamente alla task force sulla Seu".

Certo, gli esperti della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit) tengono a sottolineare che l’ Ebola viaggia in aereo e non sui barconi degli immigrati, per questo gli stati dell’Unione europea stanno prevedendo controlli negli aeroporti per i passeggeri in arrivo dai paesi colpiti dall’epidemia.

Insomma, non solo il terrorismo minaccioso fa paura,  ma anche i potenziali attacchi alla salute pubblica.



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