Sarà realizzato in località “Il Poggio” l’ecocentro di Porto Cesareo. Lo ha stabilito la Prima sezione del Tar di Lecce (Pres. Antonio Pasca, Relatore Alessandro Cappadonia) respingendo il ricorso di alcuni cittadini e del Comitato Civico “Il Poggio di Porto Cesareo” che contestavano la localizzazione dell’opera pubblica da parte dell’Amministrazione Comunale.
La vicenda va avanti dal 2017, quando l’Aro aggiudicò la gara unica per l’affidamento per nove anni del servizio di raccolta rifiuti nei Comuni di Copertino, Lequile, Arnesano, Leverano, Veglie, Carmiano, Monteroni e Porto Cesareo. Il Capitolato speciale d’appalto prevedeva un Centro Comunale di Raccolta nel Comune di Porto Cesareo da realizzare ad opera dell’appaltatore su terreno di proprietà dell’Amministrazione.
Il Comune individuò un suo terreno in località il Poggio.
A seguito delle proteste di alcuni residenti, che contestavano all’amministrazione di aver previsto la realizzazione dell’opera in un’area a vocazione turistica, priva di idonea viabilità, il Comune pubblicò un avviso pubblico per verificare se vi fossero altre aree, anche private, più idonee alla localizzazione del Centro di raccolta. La procedura si concluse però con la conferma del sito su quell’area.
Da qui l’iniziativa giudiziaria da parte di alcuni residenti e del Comitato “Il Poggio” che con tre distinti ricorsi hanno contestato la idoneità del sito sotto il profilo urbanistico, nonché la illogicità della scelta comunale di non prendere in considerazioni i siti alternativi proposti dai privati in esito all’avviso pubblico.
Il Tribunale Amministrativo Regionale, accogliendo le tesi difensive degli Avvocati Pietro e Luigi Quinto per il Comune di Porto Cesareo e dell’Avvocato Matteo Sanapo per Ecotecnica, ha ritenuto i ricorsi infondati, riconoscendo la correttezza dell’operato dell’Amministrazione guidata dalla Sindaca Silvia Tarantino.

In particolare i giudici amministrativi hanno evidenziato che il Centro Comunale di Raccolta è qualificabile come opera pubblica e, pertanto, può essere localizzato in area tipizzata dallo strumento urbanistico come “area a servizi” senza necessità di variante urbanistica. Ed anche la scelta comunale di confermare la localizzazione in località Il Poggio rispetto ai siti proposti dai privati è stata ritenuta logica e ragionevole. Ciò in quanto, alcuni dei siti alternativi proposti risultavano inidonei per la mancata indicazione del prezzo di vendita, o perché non rispettavano il prezzo massimo di 25mila euro fissato nell’avviso, o anche perché non vi era la superficie minima di 2.700 metri quadrati. Altri presentavano maggiori criticità rispetto al sito individuato dal Comune perché, hanno rilevato i giudici: “hanno un posizionamento ancora meno baricentrico rispetto al sito di progetto, risultano privi di viabilità adeguata e sono parimenti localizzati in aree a vocazione turistica”.

“Il Tar ha dato atto all’Amministrazione – ha commentato il Sindaco Silvia Tarantino – di essersi lealmente attivata per provare ad individuare un sito alternativo che fosse più efficiente e comportasse un minor sacrificio per il territorio. Ma, preso atto che l’opera pubblica deve comunque essere realizzata e che le proposte alternative, che l’amministrazione avrebbe dovuto acquistare spendendo denaro pubblico, presentavano maggiori criticità rispetto al sito di proprietà dell’Amministrazione, ha riconosciuto la piena correttezza della nostra scelta”.
