Storie della Lecce di un altro tempo, che passano per un click: lo scrittore Edoardo Micati si racconta

È stata la notizia della chiusura dello storico Cin Cin Bar di Piazza Sant’Oronzo a smuovere l’animo dello scrittore e a farci entrare in contatto con lui. Da allora è una scoperta quotidiana il mondo di Edoardo Micati.

Un fiume di parole che scorre, senza ostacoli e senza deviazioni. I buoni racconti sono così: sono spontanei e fluidi, ma impetuosi e maestosi, proprio come l’acqua di un fiume che giorno dopo giorno percorre lo stesso tragitto e solca il terreno, lasciano impresso qualcosa di visibile.

Edoardo Micati è uno di quegli scrittori che hanno tanto da raccontare. E mentre racconta tutto quello che ha da dire, non possiamo che restare ad ascoltare in religioso silenzio la grandezza delle sue storie e la semplicità delle sue parole. Non basterebbero, forse, un milione di pagine per fermare il flusso delle sue parole. Parole potenti, che intrecciano spaccati di vissuto personale, storia del Salento e tanta immaginazione.

Edoardo Micati

È difficile decidere da dove partire per descrivere un autore che nella vita non si è di certo annoiato. Alla figura di scrittore, divenuto tale in tarda età, si somma quella di testimone di un’altra Lecce, una città che con il tempo è cambiata e che solo la memoria di chi quella Lecce l’ha vissuta può portare ai giorni nostri. E la svolta come narratore di un altro tempo avviene in modo un po’ insolito, qualcuno potrebbe pensare.

Tutto parte da un regalo

Sembra quasi controtendenza per un uomo della sua età, ma è il mondo di internet a stravolgere la sua vita. A 65 anni, anno del suo pensionamento, riceve un regalo, un computer. Ed è proprio quella tastiera sempre connessa alla rete che svolta. Tutto avviene in maniera naturale, una conseguenza di quello che ha fatto per una vita intera. I suoi appunti, le osservazioni, i foglietti volanti sui cui aveva annotato tutto quello lo aveva colpito nella vita, diventano un blog. E dal blog i racconti. E dai racconti i successi.

Siciliano di origine, salentino doc lo è diventato praticamente da subito. La sua famiglia si è spostata in Puglia per affari, giungendo prima a Bari e poi a Lecce, dove Edoardo è nato nel 1936. È nel capoluogo salentino che i suoi genitori mettono in piedi una delle attività più note negli anni 50 e 60. La famiglia Micati vende tessuti in un negozio su Viale Francesco Lo Re, un vero e proprio emporio per il tempo. È un’altra Lecce, una Lecce che sta vivendo il secondo dopoguerra, una Lecce che non ha ancora visto gli effetti della globalizzazione. Da grande inizia a lavorare nello stesso settore dei genitori ma si sposta in lungo e in largo. Fa il rappresentante di abbigliamento, propone la sua merce sul territorio e, con l’occasione, vede tantissime cose che avranno un impatto su di lui. Ma è solo quando il lavoro finisce che la svolta arriva.

I primi passi nel mondo della scrittura

“Navigando su internet – racconta Edoardo – ho cominciato ad inviare i miei racconti all’Anonima Scrittori e allo Scrittore Inesistente. Ancora non esistevano Facebook, Twitter, neanche siti per scrittori esordienti. Deltaeffe, un’azienda che opera nell’Information Technology, aveva chiesto all’Anonima Scrittori di ‘raccontare con un libro il cambiamento’, l’innovazione tecnologica, che si trattasse di comunicazione, di genetica, di elettronica, di nano particelle, di viaggi spaziali o nel tempo”. Ed è proprio il rapporto con la tecnologia e con i progressi del futuro che Micati finisce pubblicato insieme ad illustri colleghi come Pennacchi, Pascale, Barone e Pavolini.

Tante opere (ancora in cantiere)

Nel 2013, dopo un lungo percorso fra le varie case editrici, tanti complimenti, accompagnati da richieste di contributi per l’acquisto di vari libri, è arrivata la prima pubblicazione con Città Futura. “L’Isola sulla Terra” narra storie salentine che vanno dal 1933 sino ai nostri giorni, al 2008. “Come dice il mio amico Mauro Marino nella sua bella premessa, l’Isola sulla terra è un luogo inventato per cucire le trame di un Salento remoto ed insieme vivo, presente”. Un libro che ha anche un seguito: lo scorso anno infatti è arrivato il secondo capitolo dal titolo “Il Fuoco Dolce”.

Ci sarebbe ancora molto da scrivere sui libri che portano la sua firma: non si può tralasciare “La profezia di Ibn al Farrà”, ambientato tra Acaya e Taranto e nato un po’ per caso, come sempre succede per le grandi opere.

Con una tastiera ed un semplice click, i personaggi si creano e si distruggono sotto gli occhi di Edoardo, un autore che scrive la Lecce di un altro tempo, le storie di un’Italia fuori appena fuori dalla guerra e i racconti della sua immaginazione. Tutto con una tastiera ed un semplice click.