Elezioni consulenti del lavoro leccesi, La Corte d’Appello di Roma conferma il ribaltamento dei risultati per Enpacl

Il Giudice d’Appello ha accolto le tesi difensive del Prof. Avv. Mario Esposito e dell’Avv. Carlo Ciardo, costituiti in giudizio per Francesca Capoccia e Annarita Mastria.

Arriva chiara e forte la conferma della pronuncia di Primo Grado della Corte d’Appello di Roma che aveva ribaltato il risultato delle elezioni del 2’15 dei delegati leccesi dell’Ente Previdenziale dei Consulenti del Lavoro (ENPACL). Il Giudice d’Appello ha, infatti respinto l’appello proposto da ENPACL contro la pronuncia del Tribunale Civile di Roma che aveva cambiato le sorti dei delegati leccesi in seno all’Assemblea Nazionale dell’Ente Previdenziale dei Consulenti del Lavoro, accogliendo le tesi difensive del Prof. Avv. Mario Esposito e dell’Avv. Carlo Ciardo.

I fatti

La pronuncia della Corte d’Appello di Lecce è intervenuta su una delicata questione interpretativa relativa alla normativa elettorale dei seggi destinati ai consulenti del lavoro salentini. Risalgono al febbraio del 2015 i fatti, quando si è svolta la tornata elettorale l’elezione dei due delegati leccesi in seno all’Assemblea Nazionale dell’Ente Previdenziale dei Consulenti del Lavoro. È in quell’occasione che, con una decisione inaspettata, il Presidente dell’Ente proclamò quali membri eletti non solo il candidato più suffragato, Antonio Lezzi, ma anche Antonio Coluccia che aveva ottenuto meno voti rispetto alla professionista Francesca Capoccia, rispettivamente 46 preferenze contro 79.

Proprio questa decisione è stata oggetto di impugnazione davanti al Giudice Civile di Roma da parte del Prof. Avv. Esposito e dell’Avv. Ciardo che hanno sostenuto l’illegittimità del provvedimento di proclamazione degli eletti. La competizione elettorale, infatti, si era svolta sulla base di un sistema elettorale basato sul voto di preferenza tributato al singolo candidato a prescindere dalla lista nella quale era inserito e non su un sistema basato sul “voto di lista”, come erroneamente statuito da ENPACL.

Il Tribunale Civile di Roma si era già espresso ribaltando il risultato elettorale proclamato dal Presidente di ENPACL, statuendo che la presentazione di una lista fosse un mero strumento riconosciuto dal Regolamento dell’Ente utile al solo fine di organizzare la tornata elettorale. Tale pronuncia è stata pienamente confermata dalla Corte d’Appello di Roma.

“La pronuncia della Corte d’Appello di Roma – dichiarano il Prof. Avv. Mario Esposito e l’Avv. Carlo Ciardo – confermando il solido impianto motivazionale della sentenza del Giudice di Prime Cure, rappresenta un orientamento giurisprudenziale di notevole rilevanza. La sentenza del Giudice d’Appello rappresenta un punto fermo in una vicenda che ha riguardato il sistema elettorale di un rilevante Ente Nazionale che gestisce la previdenza della categoria dei Consulenti del Lavoro”.

Prof. Avv. Mario Esposito

“Il Collegio, aderendo alla opzione interpretativa della normativa dell’ENPACL valevole per l’elezione 2015-2019, in base alla quale dovevano essere proclamati eletti i candidati che avessero ottenuto il maggior numero di voti fra le liste concorrenti, ha statuito che si è in presenza di un sistema elettorale maggioritario e non di un sistema c.d. “per liste”, essendo la presentazione di queste una mera eventualità e non un requisito imprescindibile al fine del corretto svolgimento delle elezioni. Questo assunto giuridico ha un valore di sistema, che travalica la sola vicenda in questione e può utilmente estendersi anche ad altre analoghe competizioni elettorali”.

Avv. Carlo Ciardo