
Il caso sell’emergenza abitativa a Lecce e provincia non pare avere freni. Sull’argomento è intervenuto anche il Sunia che lancia un forte appello a seguito del preoccupante aumento degli sfratti. ‘Apprendiamo – scrivono – che in questi giorni al rione S. Lazzaro si stà consumando l’ennesimo sfratto per morosità ai danni di una famiglia con minore a carico che non riesce a pagare l’affitto. Ritorniamo sull’argomento anche alla luce del fatto che a seguito della pubblicazione dei provvedimenti di sfratto, a cura del Ministero dell’Interno, ancora una volta la città di Lecce risulta all’ultimo posto in Puglia con ben 2mila 23 richieste di esecuzioni nel 2014 di cui 432 già eseguiti’.
Un dato allarmante quello tracciato dal Ministero, il quale altro non fa che rendere più pericolosa la situazione riguardante il disagio sociale. ‘Siamo al limite della tollerabilità – proseguono dal Sunia – soprattutto se si considera che tra le numerose famiglie destinatarie del provvedimento di sfratto esecutivo vivono anziani, portatori di handicap, figli minori o malati terminali. Nessuno può sentirsi con la coscienza tranquilla se la situazione abitativa rimane così com’è adesso, in considerazione del fatto che, solo la Caritas e la Diocesi di Lecce hanno manifestato ad oggi la giusta attenzione al disagio abitativo. Bisogna prendere atto della necessità di inserire le Politiche Sociali tra le priorità del Governo locale con l’obiettivo di dare a breve e medio termine risposte concrete alle famiglie’.
Ecco, quindi la proposta: ‘E’ necessario distinguere due piani, quello dell’emergenza rispetto al quale è indispensabile l’intervento dei servizi sociali del Comune, e quello riguardante il ‘Piano Casa’ che prevede la programmazione dell’edilizia residenziale pubblica nel quale contenere soluzioni di più vasta portata per poter rispondere al fabbisogno di alloggi popolari occorrenti nella nostra Città’.
Il Sunia pizzica poi il Comune di Lecce, reo, a sua detta, di aver dimostrato fino a questo momento carenze preoccupanti su entrambi i piani. ‘Ha compiuto anzi, a nostro avviso, solo interventi di esproprio dei suoli di proprietà ex Iacp in via Bari destinati alla realizzazione di alloggi per realizzare il mercato bisettimanale peraltro contestato dagli stessi operatori ambulanti. Ha approvato inoltre un piano di valorizzazione del proprio patrimonio abitativo per alienare immobili per poi richiedere la variazione di destinazione d’uso al solo scopo di poter fare cassa anziché ricercare e individuare quelli più idonei da ristrutturare e soddisfare le esigenze dell’edilizia abitativa’. Quale quindi l’obiettivo principale? ‘Ricercare soluzioni praticabili per alleviare le sofferenze abitative degli sfrattati è la questione primaria alla luce del fatto che l’emergenza abitativa su Lecce è ormai divenuta fuori controllo’, conclude il comunicato del Segretario Regionale Sunia Maro Vantaggiato.