Coronavirus, Carabinieri senza protezioni in strada e in caserma. Il sindacato: “Tuteliamo i militari”

A lanciare l’allarme sulla mancanza di dispositivi di protezione individuale è Unarma, Associazione sindacale dei Carabinieri.

Mancano le precauzioni indispensabili, mascherine e tute soprattutto, per la tutela dei Carabinieri in servizio in piena emergenza coronavirus. A denunciarlo è Unarma, l’associazione sindacale dei Carabinieri che in questo momento più che mai lavorano “per il benessere dei cittadini, del personale e del nostro Paese”.

“Altissima è la preoccupazione del personale dell’Arma dei Carabinieri della provincia di Lecce (come d’altronde lo è in tutta Italia), che, in piena pandemia, è costretto a lavorare in prima linea senza sufficienti dispositivi di protezione individuale, nonostante gli sforzi attuati dai Comandanti ai vari livelli dell’Arma territoriale”. Un allarme lanciato da Pantaleo Rizzo, segretario generale provinciale di Lecce e da Fabio Pizzo, segretario regionale per la Puglia del sindacato degli uomini in divisa.

Le richieste avanzate dal sindacato hanno iniziato il loro iter a fine gennaio, fanno sapere dal sindacato, in previsione dell’emergenza sanitaria. “Nel mese di febbraio, è stato, poi, necessario tornare sull’argomento e scrivere più volte: per esempio, per mettere in evidenza le carenze di sicurezza per i carabinieri che operano nei porti e negli aeroporti; per segnalare che il gel disinfettante distribuito era, clamorosamente, scaduto e, dunque, inefficace; per segnalare la carenza di mascherine, guanti e quant’altro, così come per suggerire l’utilizzo di tute operative al posto delle normali uniformi; tutte circostanze spiacevoli e su cui non avremmo mai voluto essere costretti ad intervenire”.

Purtroppo, però, le mascherine e le tute fornite al personale non sono sufficienti a fare fronte all’emergenza. Inoltre, “mancano le tute che dovrebbero coprire l’uniforme, veicolo di trasmissione del virus nelle caserme e nelle proprie abitazioni, qualora chi le indossa sia venuto in contatto con persone infette da Covid-19”. C’è poi da segnalare che, all’interno delle caserme, sono stati distribuiti pochi disinfettanti, alcuni dei quali scaduti, che di per sé non sono dannosi, ma che, di sicuro, sono inefficaci, in quanto hanno perso la componente alcolica che dovrebbe contro il virus. Infine, ci vengono segnalate le insufficienti operazioni di sanificazione sia dei locali delle caserme, sia, situazione ancor più grave, dei mezzi su cui i militari espletano il loro servizio di pattuglia”.

“Auspichiamo, dunque, che venga subito trovata una soluzione a questa grave contingenza, al fine di garantire la massima sicurezza e la giusta dignità lavorativa a tutti i militari, nella speranza che coloro, tra questi, che hanno sacrificato la loro vita siano uno sprone per i vertici competenti ad intervenire con tempestività e che questo Paese non debba piangere ancora vittime innocenti”.



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