Emergenza incendi in Salento. Capoccia, Conapo: ‘Sul tema la politica è confusa e spendacciona’

Come ogni estate il territorio salentino è costretto a dover fare i conti, quasi quotidianamente, con i roghi, a volte anche di grandissime dimensioni. Parla il il Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco.

“Ogni estate si ripete la stessa musica. Il Salento flagellato dagli incendi, politici che si rincorrono a fare dichiarazioni stampa, che gridano allo scandalo o che si dimostrano, all’improvviso, sensibili a questo problema alla ricerca di un like in più ma poi si dimenticano ad emergenza finita”, non usa mezzi termini e chiama le istituzioni politiche ad assumersi le proprie responsabilità in maniera fattiva il Segretario Provinciale del CoNaPo Lecce, Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco, Giancarlo Capoccia.
 
I Vigili del Fuoco sono sempre impegnati, senza sosta, nonostante la legge quadro sugli incendi boschivi affidi ad altri e non a loro i compiti di coordinamento, a domare i numerosi roghi che in estate si sviluppano sul territorio salentino, l’ultimo divampato nel pomeriggio di ieri sulla Frigole-Torre Chianca, che ha interessato anche le zone di San Cataldo e Torre Veneri e che per essere estinto ha necessitato dell’intervento dei canadair.
 
Capoccia si chiede che cosa aspetti la politica a discutere del problema e mettere all'ordine del giorno la riforma della legge quadro sugli incendi boschivi: “Riteniamo l'attuale legge quadro precursore di sperpero di denaro pubblico e di confusione nel coordinamento e comando delle emergenze relative agli incendi boschivi, a causa della frantumazione delle competenze istituzionali, della pluralità dei soggetti coinvolti e dei costi di tutte le strutture incaricate della lotta, che il più delle volte operano senza una vera e propria organizzazione, poiché molteplici sono gli enti a cui viene affidato tale compito. Se a questo aggiungiamo la latitanza di tutti gli enti preposti dai Comuni, alla Provincia, alla Regione, i quali hanno l’obbligo di vigilare su quanto disposto dalle vigenti normative regionali affinché le prescrizioni, fondamentali sia in fase di prevenzione sia in fase di lotta attiva siano rispettate il gioco è fatto.
 
Ormai tutti sanno – prosegue il Segretario del Conapo – che l’opera antincendio da terra può essere efficace solo se si ha la capacità di intervenire nei primi minuti dell’incendio, dopodiché, il più delle volte, non rimane che ricorrere a immense quantità di personale ed automezzi e a mezzi aerei”.
 
Ma qual è la soluzione più idonea a fare sì che non ci si trovi più in queste situazioni? Per Giancarlo Capoccia la necessità più urgente è quello di una riforma del servizio antincendio boschivo:  “Una soluzione? Il servizio antincendio boschivo va urgentemente riformato anche costituzionale se del caso e accentri nello Stato, attraverso i Vigili del Fuoco, tutte le competenze ed il coordinamento della lotta agli incendi, compresi quelli boschivi oggi demandati alle regioni.
Questa sarebbe la vera spending review di un apparato che costa agli Italiani cifre astronomiche e non più sostenibili in tempi di crisi, mentre oggi, i politici, che non ci sembra capiscano molto di sicurezza, tentano con dichiarazioni e proclami, di calmare gli animi dei salentini, che stanno pagando caro il prezzo dei tagli. Questa non è per il Conapo una politica responsabile”.



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