La situazione è difficile per tutti, ogni giorno. Così come è stato ampliamente dettagliato nell’ultimo rapporto Caritas, la schiera di chi vive di stenti e non ce la fa nemmeno a sopravvivere con un pasto caldo, è sempre più ampia. Ed ora, ad essere a serio rischio è anche chi il bene lo fa per i poveri e i senzatetto.
A Lecce è emergenza e a suonare il campanello d'allarme è il direttore della Caritas, don Attilio Mesagne. “Se non intervengono persone generose o imprenditori salentini caritatevoli che gestiscono ipermercati, supermercati o alimentari, disponibili a dare a noi della Caritas, prodotti in giacenza o prossimi alla scadenza, ci potrebbe essere il rischio che, esaurite le nostre scorte, non potremmo più servire pasti caldi ai poveri delle nostre mense, consegnare pacchi viveri alla numerose famiglie leccesi e non essere più nella possibilità di erogare contributi economici per pagare utenze varie a quelle persone disoccupate che ne fanno richiesta”.
Un quadro piuttosto grave visto che le persone che si rivolgono alle mense Caritas in città e provincia sono davvero tante, più di quelle che ci si immagina.
“Questa situazione – continua Don Attilio – potrebbe verificarsi perché mentre prima lo Stato italiano metteva a disposizione circa 80 milioni di euro per i poveri, recentemente si e' arrivati a 30 milioni di euro, per poi finire con l'attuale legge di Stabilità che ridimensionerà ancora questa cifra. Poi aggiungiamo anche che la Comunità Europea non elargisce più da qualche tempo alimenti e prodotti pei i poveri, ed ecco la possibile emergenza che potrebbe scoppiare se non si troveranno altre soluzioni”.
Se la prende col Governo, quindi, il prelato attivo da anni in Caritas, con lo Stato italiano e con l’Europa.
E allora, alle porte del Natale, cerchiamo di raccogliere l’invito che è lo stesso che ci viene fatto ogni domenica se si va a messa: sono tanti i parroci che invitano i parrocchiani a fare un gesto di solidarietà per chi non ha da mangiare o non riesce a pagare utenze di luce e gas, oltre che di acqua.