Emergenza ulivi, Ingrosso(Copagri):«ancora non ci siamo interrogati sullo stato dei terreni»

Fabio Ingrosso, vice Presidente Vicario di Copagri Puglia, invita ad utilizzare le strutture delle organizzazioni dei produttori per l’emergenza ulivi salentini.

Il vice Presidente Vicario di Copagri Puglia, Fabio Ingrosso, interviene sulla cosiddetta “emergenza ulivi”, proponendo che si utilizzino da subito le strutture delle organizzazioni dei produttori affinché investano risorse almeno per la lotta ai “cicadellidi”. Poi, lo stesso Ingrosso, pone un interrogativo: «Ciò che sta avvenendo è eventualmente dovuto alla scarsa cura dei campi magari dettata dagli alti costi?».

Giusto affrontare il problema degli ulivi nel Salento con la dovuta calma; questo però non significa cadere nella lentezza operativa. Perché il “batterio killer” raffigura un nemico da combattere in maniera sinergica; ma aspettando dalla scienze le risposte necessarie, nel frattempo va subito messa in campo una serie di azioni improcrastinabili. E il comparto olivicolo attende riscontri rapidissimi. Copagri – Confederazione Produttori agricoli – è stata la prima realtà a ritenere che debba essere bandita ogni forma di allarmismo. Ma affrontare l’emergenza con troppa tranquillità potrebbe divenire controproducente.

«Per questo proponiamo da subito che si utilizzino le strutture delle organizzazioni dei produttori – finanziate dall’Unione Europea per il miglioramento della qualità dell’olio – affinché spostino e investano risorse umane ed economiche almeno per la lotta ai cicadellidi, lotta che certamente potremmo essere in grado di affrontare». A dichiararlo è Fabio Ingrossovice Presidente Vicario di Copagri Puglia. «Ad oggi – prosegue Ingrosso – non sappiamo se le cause di questa grave situazione siano da attribuirsi esclusivamente ad un batterio, ai vettori o ad un fungo, oppure all’azione combinata di tutti e tre questi fenomeni; ma se possiamo intervenire almeno su uno di essi non farlo sarebbe colpevole».

Il vice Presidente di Copagri pone l’accento anche su altre questioni, ponendo contemporaneamente degli interrogativi degni di considerazione. Che cosa sta accadendo ai nostri terreni, ai terreni salentini, che appaiono essere in grave sofferenza? Ciò che sta avvenendo è eventualmente dovuto alla scarsa cura dei campi magari dettata dagli alti costi? Oppure va accertato un probabile inquinamento delle nostre campagne? E perché non interrogarsi sulle carenza nutrizionali che hanno indebolito perfino alberi forti come gli ulivi? Come agire in termini di cura per fare in modo che le erbe infestanti non siano brodo di coltura della xylella?

«È su queste questioni che le autorità e gli organismi competenti devono interrogarsi – sostiene ancora Ingrosso – e da questo punto di vista accogliamo con favore l’approccio problematico alla vicenda che si sta dando a livello regionale. Non solo. È con uno sguardo al futuro e non al passato che va affrontata l’argomento: se si devono abbattere gli ulivi infettiin che modo e in che tempi bisogna pensare al reimpianto di nuovi alberi in un terreno e in un ambiente sano?».«È questo il momento – conclude Ingrosso – in cui tutti devono scendere in campo dando il proprio contributo; chiediamo che anche la Camera  di Commercio di Lecce con i suoi laboratori e le sue competenze dia un importante contributo perché la chiarezza è importante ma la rapidità è fondamentale».



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