Benvenuta primavera, con un giorno di anticipo rispetto alla tradizione

Ma non ci avevano insegnato che la primavera inizia tradizionalmente il 21 marzo? Ebbene no, nessun errore: può arrivare in anticipo, come succede anche quest’anno.

«Sono nata il 21, a primavera. Ma non sapevo che essere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta…». A scrivere questi versi è Alda Merini, nata proprio il 21 marzo, giorno dell’equinozio di primavera. Una “consuetudine” – stabilita dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. e confermata da Papa Gregorio XIII nel 1582 – radicata nella cultura popolare che, da sempre, ha fatto coincidere l’inizio della stagione successiva all’inverno con questa data. Eppure, una volta tanto, i detti vanno smentiti.

Da molti anni l’equinozio di primavera si ‘festeggia’ un giorno prima, il 20 di marzo e il 2024 non fa eccezione. E la stessa cosa accadrà per tutto il secolo, fino al 2102. Tranne in qualche ‘raro caso’ in cui l’arrivo della primavera cadrà addirittura il 19 marzo, nel 2044 e nel 2496 ad esempio.

La “colpa” è del calendario gregoriano, attualmente in uso in gran parte del mondo, che non rappresenta perfettamente l’anno siderale, ossia il periodo orbitale della Terra intorno al Sole, che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Per compensare questa ‘mancanza’ è stato introdotto il sistema dell’anno bisestile, ma la soluzione non consente di essere ‘precisi’.

La data corretta dell’equinozio (dal latino aequinoctium) cioè il giorno in cui, almeno in teoria, le ore di luce e di buio coincidono e quella del solstizio che, invece, sancisce l’arrivo dell’estate e dell’inverno, variano a seconda della posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al sole.

Insomma, la primavera comincerà ufficialmente quando in Italia gli orologi segneranno le 22.24. In quel momento esatto il Sole ha attraversato uno dei due punti, nella sfera celeste, in cui l’eclittica e l’equatore celeste si intersecano: il cosiddetto punto vernale.

Una curiosità, anche il fatto che la durata del giorno e della notte è quasi la stessa (12 ore) non è proprio esatta. Il quasi è d’obbligo. In realtà ci sono circa 6 minuti di luce in più.



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