Espresso macchiato, il tormentone dell’Estonia che fa discutere

“Espresso Macchiato” di Tommy Cash è una canzone che sta facendo molto discutere per i suoi stereotipi sull’Italia e gli italiani.

Un mix di italiano maccheronico e inglese, un ritmo ripetitivo e una melodia che si insinua nel cervello per non uscirne più. È espresso macchiato la canzone di Tommy Cash con cui l’Estonia proverà a vincere l’Eurovision Song Contest. Di certo ha già conquistato i social e non solo: “Espresso Macchiato” è ovunque. Non c’è modo di sfuggirgli. Un capolavoro commerciale, verrebbe da dire, un prodotto costruito a tavolino per diventare un tormentone, sfruttando la formula del ritmo orecchiabile e del testo semplice, ripetitivo e ricco di cliché.

Ma perché si parla tanto di questo brano che sta avendo un successo incredibile? Per il ‘contenuto’, un’accozzaglia di stereotipi sull’Italia, conditi con qualche parola in italiano storpiato che canzona, è il caso di dirlo, una tradizione tutta nostrana, quel rito diventato il simbolo di una nazione che ha fatto della cultura del caffè un pilastro della propria identità. Qua e la, nel testo, si parla di spaghetti, mafia, limoni, lusso… il tutto condito con un ritmo che fa ballare, ma lascia l’amaro in bocca.

Ai più quel ritornello “Espresso macchiato, macchiato, macchiato, por favore, por favore” è sembrata quasi una presa in giro, una caricatura dell’italiano medio che va in giro per il mondo a chiedere un caffè, una visione riduttiva della nostra sconfinata cultura. Altri hanno apprezzato l’ironia e la capacità di strappare un sorriso, anche con il video, sopra le righe. Il rapper estone noto per il suo stile eccentrico e provocatorio – capelli lunghi e lisci con baffetti e cravatta rossa – viene ritratto a mezzo busto mentre beve un caffè non certo italiano.

Probabilmente come molti altri tormentoni diventati virali anche Espresso italiano finirà nel dimenticatoio, ma per il momento la canzone che sembra voler dipingere un’immagine caricaturale dell’Italia, fa più ridere che arrabbiare.

Non c’è niente di nuovo nell’usare le nostre peculiarità come terreno fertile per battute facili: pizza, pasta, mandolino e l’immancabile gesto delle mani. Un campionario che, dal punto di vista musicale, può anche risultare divertente. Quello che colpisce, infatti, è la sensazione di un’Italia ridotta a una cartolina preconfezionata per il pubblico internazionale, che fa sorridere, ma non aggiunge nulla.

Il brano, che usa sare il nostro espresso per vendere il “prodotto” Cash, è un esempio di come la musica, talvolta, può trattare temi culturali in modo esagerato per stimolare una reazione, ma è anche un argomento delicato quando si tratta di identità culturale e rispetto.

Se c’è una cosa che “Espresso Macchiato” dimostra, è che il confine tra genio e banalità è estremamente sottile. Il successo della canzone non risiede tanto nella sua innovazione musicale o nel suo contenuto, quanto nel fatto che ha saputo parlare a una generazione che non ha paura di ridere di se stessa. Da questo punto di vista “Espresso Macchiato” di Tommy Cash potrebbe essere un colpo da maestro. E tu cosa ne pensi di questa provocazione?

P.S. Se per caso vi è rimasta in testa la canzoncina “Espresso Macchiato” e proprio non la sopportate, non disperate: esiste una cura. Basta sorseggiare il nostro ‘amato’…espresso macchiato.