«Siamo delusi e insoddisfatti, perché non si riesce a dare una soluzione definitiva a questa vertenza, si continuano a convocare e rimandare tavoli e incontri mentre trecento lavoratori, con le loro famiglie, sono in ginocchio». Sono queste le prime parole di Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce e Piero Fioretti, segretario Uilm Lecce a margine dell’incontro che si è tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, sulla delicata questione della riconversione della BAT di Lecce. Al tavolo erano presenti tutti, ma proprio tutti: dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova al dottor Castano del Mise, passando per la vicepresidente della Provincia di Lecce Simona Manca, il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, e le organizzazioni sindacali confederali nazionali e provinciali Cgil, Cisl e Uil e di categoria Fiom, Fim e Uilm, Failm Cisal e Ugl.
«Da un lato – continuano nella nota diffusa Giannetto e Fioretti – Bat non può far finta di nulla, dimenticando le rassicurazioni date circa l’affidabilità delle aziende a loro subentranti nel piano di riconversione che ormai è naufragato. Dall'altro lato, il Governo deve affrontare la situazione con la dovuta attenzione e prendendo una posizione netta e chiara, per il bene di tutti i lavoratori».
Insomma, in poche parole quella che doveva essere una giornata importante per i lavoratori si è trasformata in un nulla di fatto. La riunione al Ministero dello Sviluppo economico, non ha portato alla svolta tanto auspicata
Sulla stessa linea anche la Cisl che in un comunicato stampa si è dichiarata insoddisfatta dell’esito dell’incontro di oggi. Secondo l’organizzazione sindacale, infatti, l’accordo sottoscritto il 2 dicembre 2010, a loro dire, era quello migliore che si potesse raggiungere perché conteneva un percorso di ricollocazione e di incentivi per i lavoratori. «Di quell’accordo – si legge – era garante il MISE, avendo esso svolto verifiche sulla solidità delle aziende coinvolte nella riconversione. Allo stesso tempo però il Mise, oggi, non è evidentemente in grado di far sedere al tavolo né la BAT, né le aziende della riconversione».
Quattro i punti messi affrontati: continuare a incalzare Bat e le aziende che non hanno mantenuto gli impegni assunti, recuperare la disponibilità degli immobili di Inser per capire se sono ancora di proprietà dell’azienda, attivare un tavolo straordinario di ricollocazione dei lavoratori in accordo con Regione Puglia, Italia Lavoro ed Invitalia, oltre al Ministero del Lavoro, Mise e organizzazioni sindacali e infine chiedere a Bat e alle altre aziende di finanziare un'attività di ricerca di nuovi investitori. Un aspetto positivo però è emerso: l’impegno da parte del Mise di attivare, per fine giugno, un tavolo straordinario di ricollocazione dei lavoratori in accordo con Regione, Italia Lavoro e Invitalia, oltre a Mise e Ministero del Lavoro e Sindacati.
« Abbiamo concordato di istituire un Tavolo straordinario, entro la fine di giugno, che vedrà la partecipazione a pieno titolo dell’intera filiera istituzionale e delle parti sociali» ha dichiarato la sottosegretaria la Lavoro, Teresa Bellanova, che ha ribadito l’impegno del Governo a trovare tutte le possibili soluzioni per aiutare i 262 lavoratori coinvolti. «Alcuni punti sono però chiari sin da adesso: con il Mise continueremo a incalzare le aziende che non hanno mantenuto gli impegni, risalenti al 2010, e ci adopereremo per recuperare la disponibilità degli immobili della Inser. Parte integrante delle azioni utili a gestire questa vicenda, che parla di un percorso consumato malamente – conclude la sottosegretaria – sarà infine la richiesta alle aziende coinvolte di finanziare l’attività di ricerca di nuovi investitori».