Ex Caserma Massa. Il comitato di tutela incontra Perrone

A due mesi dalla richiesta di incontro, il Sindaco di Lecce questa mattina ha ricevuto una delegazione del Comitato di Tutela dell’area Ex Massa. Tante le perplessità espresse nella relazione

Piazza Tito Schipa, ex caserma massa, mercato dei fiori: tanti nomi per un’unica zona nel cuore di Lecce, a due passi dal Castello Carlo V, tra via 95° Reggimento Fanteria e via San Lazzaro, da tempo sotto i riflettori per un acceso botta e risposta l’amministrazione comunale che ha avviato i lavori per il recupero urbano dell’area che prevede tra le altre cose la costruzione di un parcheggio per quasi 500 posti auto, 498 per l’esattezza, di un mercato coperto e di un centro commerciale e chi, invece, vorrebbe tutelare quella zona, da sempre considerata un piccolo gioiello, uno scrigno di testimonianze storiche, che negli anni proprio grazie agli scavi archeologici ha regalato inattese sorprese, restituendo alla luce reperti e tracce di quella che era un tempo l’area.

Oggi il faccia a faccia c’è stato: una  delegazione del Comitato di Tutela dell'area Ex Massa ha incontrato, questa mattina, il primo cittadino Paolo Perrone a cui ha ribadito le perplessità circa l'iter amministrativo relativo all'intervento in project financing. Nel procedimento, a parere del Comitato, sono stati anticipati passaggi autorizzativi che avrebbero dovuto seguire e non precedere gli accertamenti in sede archeologica.

Come si legge nel comunicato «il Comitato ha sottolineato che gli scavi hanno evidenziato, grazie al fatto che il piano strada del '400 era inferiore a quello attuale, delle strutture che in alcune parti arrivano a ben un metro di altezza che si presentano organiche, unitarie e perfettamente leggibili, oltre che in buono stato di conservazione. Ciò le rende intangibili ai sensi delle norme a tutela dei beni culturali. A tutt'oggi il progetto pubblicato negli atti d'ufficio e sotto forma di rendering 3D da parte della ditta attuatrice, a parere del Comitato, non tiene conto delle preesistenze e delle condizioni poste dalla Soprintendenza nei pareri finora espressi”.

Ma le perplessità del Comitato vanno oltre e toccano il tema dell’inquinamento ambientale, geologico  ed in generale urbanistico che dovrebbero consigliare un ripensamento dell'opera ed ha consegnato al Sindaco circa 1100 firme raccolte in calce ad una petizione già trasmessa anche al Ministro Franceschini. Il Sindaco, dopo aver ascoltato la relazione del Comitato, conclude la nota «ha preso atto di quanto detto e si è limitato replicare che avrebbe valutato complessivamente quanto esposto, anche ascoltando gli altri soggetti coinvolti nella vicenda».