29 giugno, c’erano una volta Santu Paulu e le tarantate

La festa dei santi apostoli Pietro e Paolo è quella più legata alle tradizioni popolari del Salento, quando le tarantate a Galatina ballavano per ore sotto i colpi folli del tamburello

Le ultime hanno danzato fino agli inizi degli anni 90, poi più nulla. Il mito delle tarantate resiste al tempo anche se le tarantate non ci sono più. Per recuperare pezzi di storia locale i salentini hanno dato vita ad un corredo etnomusicologico che ha portato nel 1998 alla nascita del festival popolare La notte della Taranta, dove tornano prepotentemente i ritmi e le arie legate al tarantismo.

Sono stati artisti del calibro di Daniele Durante, Giorgio Di Lecce, Luigi Chiriatti, Pino Zimba e tanti altri che hanno tenuto alta l’attenzione sul punto, con una produzione musicale e teatrale vastissima e di alto profilo.

Oggi le tarantate non compiono più il rituale pellegrinaggio a Galatina per chiedere la grazia a San Paolo, il loro disagio sociale è stato sublimato nella modernità e nella frenetica corsa della globalizzazione, dove tutto cambia e diventa irriconoscibile.

Qualcosa rimane però, nel chiaroscuro di una tensione popolare che diventa occasione di recupero della memoria. Rimane una riproposizione storica come quella immortalata magistralmente da Jvan Giannone.

Ph. Jvan Giannone

Un salto a Galatina in questi giorni non sarebbe un’idea sbagliata, per vedere tutto con occhi nuovi, senza dimenticare nulla.



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