
Il 2 ottobre, nel giorno dei Santi Angeli Custodi, gli Italiani festeggiano i nonni e le nonne. Un abbraccio per chi lo può dare e un ricordo per chi non ha questa meravigliosa opportunità. Laura Fuggiano corre indietro nel tempo e ci regala un affresco di famiglia. La sua infanzia con i nonni, la spensieratezza e la dolcezza di quei giorni.
‘Lei non c’è più da tanti anni, ma la sua casa continuiamo a chiamarla “la casa della nonna“. Da piccoline, le mie sorelle ed io facevamo dei turni per pranzare, cenare e dormire da lei. Stare a casa sua comportava il godere di tanti privilegi e vizi a cui nessuna di noi avrebbe mai rinunciato. Tre bambine da gestire tutte insieme non è cosa semplice, allora astutamente pattuimmo che ci saremmo alternate ogni giorno. I cosiddetti “turni” erano cosa seria per noi, li rispettavamo rigidamente, se io ci pranzavo, non avevo diritto a dormirci. A volte accadeva che una di noi avesse così forte il desiderio di continuare a starci che provavamo a venderci i turni. Io ricordo che ero disposta a regalare anche una Barbie, un anellino o una gomma di Candy Candy pur di prolungare il mio soggiorno.
I turni cessavano in una sola occasione che noi aspettavamo trepidanti, i viaggi dei nostri genitori. Evento che ci consentiva di rimanere tutte e tre insieme dalla nonna. I nostri genitori partivano ed iniziava il divertimento. Merendine, cartoni animati che guardavamo sedute a terra, mangiando un bel panino con il salame accompagnato da Coca Cola. Nella credenza della nonna non mancavano mai i ciocorì e le Big Babol, quelle con la carta rosa e blu.
La mia nonna era quella proprio della favole, da piccolina, quando mi ammalavo, si sedeva sul letto accanto a me e mi raccontava tante bellissime storie. A lei leggevo i miei temi, li ascoltava attentamente ed alla fine mi diceva che ero stata bravissima. Tutto ciò che di bello mi è capitato nella mia infanzia è legato lei’.