Giù i pensieri e su i bicchieri! È San Martino

San Martino per il Salento è un appuntamento imperdibile. Il vino c’è, il caminetto e la compagnia anche

A chi non piace il vino, il Signore faccia mancare l’acqua, recita un noto proverbio. Se poi il nettare degli dei nel Salento è una tradizione da festeggiare la storia cambia. L’undici novembre, il giorno di San Marnino, non rappresenta un semplice passaggio sul calendario, ma un appuntamento atteso come il capodanno, una data carica di consuetudini, di folclore e di memorie passate.

È inutile chiedere ad un salentino cosa rappresenti per lui questo giorno: è la festa del vino novello, il tempo del “giù i pensieri e su i bicchieri”, è un’occasione per stare con gli amici, è la rievocazione annuale di un rituale rimasto intatto nel corso dei secoli. Una ricorrenza che è riuscita a superare i confini territoriali grazie a chi, lontano, ha fatto scuola, portando altrove un pezzo di questa terra. Pazienza poi se con il tempo le usanze sono cambiate. Il fascino della festa è sempre rimasto intatto che si scelga di restare a casa, davanti al camino o di trascorrerlo fuori, grazie ai tanti eventi a tema organizzari.

L’appuntamento storico s’incontra col ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell’esercito: della sua storia, quello che ancora affascina è la leggenda del mantello che narra di quando, alla porte di Amiens, incontrò un mendicante seminudo e d’impulso divise in due parti il proprio mantello, cedendone un pezzo al mendicante per ripararsi dal freddo. Ma c’è un legame anche con una festa più “profana” ed antica legata al mondo contadino.

La preparazione del vino novello è un’arte fatta nel rispetto di antiche tradizioni vitivinicole secondo un processo tramandato di padre in figlio. Prima della spremitura, grappoli scelti sono sistemati con accuratezza, per evitare la rottura dei chicchi, in contenitori chiusi e carichi d’anidride carbonica. I chicchi subiscono così una particolare fermentazione che porta alla diminuzione dell’acido malico. Successivamente, si procede alla spremitura. Il risultato è un vino morbido, profumato, fruttato e di colore rosso brillante, un mix di profumi e sapori che stordisce nel senso più sublime del termine.

In pochi sanno che San Martino è anche il protettore dei cornuti, senza dilungarci nel raccontare tutte le teorie e traduzione, rigorosamente correlate da aneddoti. San Martino festeggiato in casa ha un sapore in più.  Il tempo di digerire ed è già Natale.



In questo articolo: