Cosma e Damiano, i Santi Medici che curavano gratis i malati

Anche nel Salento è molto sentito il culto per i Santi Cosma e Damiano, i medici taumaturghi che, animati da vero spirito di fede e di carità, curavano gratis i malati.

In Salento, come in altre zone del Sud Italia, la devozione per i Santi Cosma e Damiano, i medici che curavano i malati gratis è molto sentita. Un culto che si ripete da secoli, anno dopo anno, in quelle cittadine (come Maglie, Uggiano la Chiesa, Poggiardo e Ugento) che hanno dedicato una Chiesa a questi due gemelli che hanno pagato a caro prezzo la loro fede in Cristo. Una missione che costò ai due fratelli il martirio, secondo la tradizione, durante il regno di Diocleziano, nel clou delle persecuzioni cristiane. L’imperatore romano, forse nel 303, fece decapitare i due taumaturghi, accusati di turbare l’ordine pubblico professando una religione all’epoca vietata.

Una fede incrollabile

Cosma e Damiano hanno difeso fino alla fine la loro fede. Fede che non è mai crollata. Le torture più crudeli e la minaccia di una condanna alla pena capitate non hanno mai fatto vacillare l’amore per Dio. Per svariate volte, si racconta, furono messi alla prova: flagellati e fustigati, gettati in mare (legati mani e piedi, furono lanciati in acqua da un burrone altissimo, con un macigno appeso al collo, ma riuscirono a salvarsi e spinti dalle onde raggiunsero la riva, accolti da uno stuolo di fedeli). Furono anche condotti davanti al fuoco ardente e, quando nemmeno le fiamme riuscirono ad ucciderli, si decise di lapidarli. Le pietre, lanciate contro i due fratelli, tornavano indietro colpendo chi le scagliava. Per questo, furono decapitati.

Sulla vita dei fratelli Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa solo che dopo aver studiato l’arte della medicina in Siria si dedicarono ai malati, poveri e abbandonati. Una cura dei mali corpo, ma anche dell’anima, una vera e propria opera di apostolato. Si dice che inventarono un farmaco, chiamato “Epopira” e che, con la parola e l’esempio, riuscirono a convertire al cristianesimo molti pagani. La ‘fama’ dei due medici ha cominciato a crescere tra il popolo, colpito dalle guarigioni miracolose e anche dal fatto che non hanno mai chiesto una ricompensa per il lavoro svolto. Per questo sono chiamati anagiri, dal greco anargyroi, che significa “senza denaro”.

Nel libro del “Sinassario” della Chiesa di Costantinopoli si racconta un episodio in cui una contadina, di nome Palladia, salvata ‘miracolosamente’ dai Santi Medici, voleva offrire ai suoi guaritori tre uova, per ripagarli. I due, che esercitavano la professione medica solo per amore di Dio e del prossimo, hanno rifiutato la ‘ricompensa’ della donna che restò offesa da quella che considerò una mancanza di educazione nei suoi confronti. Per compiacerla, Damiano decise di accettare in segreto quel piccolo dono, offerto in segno di infinita riconoscenza. Quando però Cosma venne a saperlo si arrabbiò tantissimo col fratello tanto da minacciare di non farsi seppellire accanto a lui dopo la morte. Ma subito dopo la sepoltura apparve un cammello la cui zampa era stata curata dai due fratelli e con voce umana ordinò che i due santi fossero sepolti l’uno accanto all’altro, perché Damiano aveva accettato il modesto dono della donna per non umiliarla.

Ogni anno, le feste in onore dei Santi Medici attirano centinaia di fedeli. Come a Uggiano la Chiesa, dove la venerazione per i due genelli è ancora oggi molto sentita. Tante le persone che si recano in pellegrinaggio nella Chiesetta, eretta nel luogo dove, stando alla leggenda, i due santi apparvero ad un commerciante, in difficoltà con il suo carretto trainato da un cavallo. Era un giorno di pioggia e due giovani comparveno dal nulla salvandogli la vita. Svelata la loro identità, fu costruita in quel luogo una Cappella a loro dedicata.



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