‘Canzone di una barca senza voce’, la filastrocca della domenica in dialetto di Miriam Perrone

‘Ci scopriamo barche in mezzo al mare che non sanno più che direzione prendere’, la filastrocca della domenica di Miriam Perrone parla della condizione di incertezza che ha avvolto la nostra società

Siamo tutti barche in mezzo al mare. E a volte anche senza voce, in balia del vento e delle onde. Ci siamo riscoperti tutti più deboli, la pandemia ha smascherato i limiti che pensavamo di non avere. Ma anche ‘il dopo’ non è facile. Ci scopriamo barche in mezzo al mare che non sanno più che direzione prendere. Le certezze che avevamo sembrano essersi perse, ci godiamo i momenti di serenità ma è come se vedessimo all’orizzonte nubi cariche di pioggia che non sappiamo se porteranno da noi il temporale o un vento amico allontanerà definitivamente. Torna la filastrocca della domenica di Miriam Perrone in dialetto nord-salentino e tocca corde ancora scoperte.

Suntu na barca a mmienzu mare
nu sacciu chiui ce strata aggiu piiare.
Nu giurnu lu mare du mpoggiu,
stae calmu e n’autru giurnu
mpaccisce e face tannu.
Pe osce me sta gotu
la calma ti lu ientu,
intantu mi sta difriscu di tuttu
lu tulore ca sentu.
Riflessi di luce,
lu tiempu alle spaddre
ca fuce
e lu mare ca intra
le ricchie mi sta rusce..
Canzone ti na barca senza uce…

Traduzione

Sono una barca in mezzo al mare
e non so più che direzione prendere.
Il mare su cui mi sono adagiata un giorno è calmo
e l’altro impazzisce e fa danni.
Oggi mi sto godendo
la calma del vento,
e nel frattempo mi sto riposando
di tutto il dolore che avverto.
Riflessi di luce,
il tempo alle spalle che corre
il mare che mi sta ronzando nelle orecchie.
E’ questa la canzone di una barca senza voce!

(Foto di copertina: Aristide Mazzarella)



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