L’invito, rivolto ai fedeli, di vivere nella pace contro ogni forma di terrorismo. Quel terrorismo odioso incarnante Il male del secolo che stiamo vivendo. S’è annidato nelle frange degli estremisti, diramando morte e distruzione, con tanto di guerra dichiarata ai paesi occidentali. Purtroppo, sicuramente per una terminologia sbagliata troppo utilizzata dai media, la gente comune vede nell’islamico una figura minacciosa. Già chiamarlo islamico è erroneo, poiché la giusta definizione sarebbe “musulmano”. Colui che prega e diffonde messaggi tutt’altro che guerriglieri. Proprio come quello trasmesso nelle gremita Piazza Sant’Arcangelo dall’Imam di Lecce, Saiffedine Maaroufi, in occasione della celebrazione riguardante la fine del Ramadan.
Circa duecento le persone partecipanti – con addosso abiti per la cerimonia – e tra queste pure alcuni salentini convertiti alla religione profetizzata da Maometto. “Saif”, oltre che in arabo, ha parlato alla gente pure in lingua italiana. Segnale di congiungimento e incontro con una lingua dalle tradizioni diverse. Lui, che già aveva aperto la moschea a cittadini e turisti (offrendo anche pasti gratuiti ai meno fortunati in segno di carità e fratellanza), nelle sue parole condanna la guerra. Ciò che deve emergere, semmai, è il dialogo interreligioso tra i popoli. L’altro non può far paura se alla base sussiste una comunicazione sincera, leale. Improntata sullo scambio esperienziale, abbandonando le scure del pregiudizio. Concetto che pure la Chiesa di Lecce, più e più volte, ribadisce spesso tramite le parole del suo vescovo, Mons. Domenico D’Ambrosio.
A proposito di pregiudizio: purtroppo, prima della preghiera, l’Imam è stato avvicinato da tre/quattro persone – forse proprio leccesi – e invitato poco gentilmente ad andarsene. Episodio che in qualche modo ha spaventato Saif (che peraltro aveva tutte le autorizzazioni per poter avviare la manifestazione), costretto a chiamare la polizia. Più avanti, infatti, sono sopraggiunti alcuni uomini della DIGOS in borghese a scopo precauzionale. Poi il momento conclusivo del ramadan è proceduto senza ulteriori tensioni. Forse alcuni condomini della zona, ignari dell’evento odierno, vistisi davanti lo scenario non avrebbero collegato subito cosa si stesse allestendo, preoccupandosi.