Lido Salapìa di San Cataldo, conclusi i lavori di demolizione. La spiaggia torna ai cittadini

Si sono conclusi ieri i lavori di demolizione delle strutture in legno del Lido Salapìa di San Cataldo. Nei prossimi giorni, quando le condizioni meteorologiche lo permetteranno, si procederà alla pulizia della spiaggia.

Il grosso è stato fatto, anzi… è rimasto solo qualche dettaglio che non è stato possibile “curare” a causa del maltempo che, in queste ore, ha incupito il cielo del Salento. I lavori di demolizione delle strutture in legno del vecchio Lido Salapìa si sono conclusi. Della struttura balneare di San Cataldo non è rimasto più niente se non il materiale di risulta, prontamente recuperato.

La parte occupata dalle strutture oramai fatiscenti è stata completamente liberata e nei prossimi giorni, quando le condizioni meteorologiche lo permetteranno, si procederà alla pulizia della spiaggia. Insomma, si chiude il capitolo più brutto della struttura, diventata un simbolo dell’incuria e dell’abbandono.

«Ci eravamo dati 30 giorni per demolire le strutture in legno e recuperare il materiale di risulta del Lido Salapìa a San Cataldo. In soli 8 giorni abbiamo messo in sicurezza, liberato e ripulito una parte importante del nostro litorale lasciata a lungo nel degrado – ha dichiarato il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Alessandro Delli Noci – una parte di spiaggia libera è stata restituita alla città ed è ora fruibile a tutti».

Come detto, il legno recuperato sarà riutilizzato dalle associazioni che ne hanno fatto richiesta: l’associazione Archistart che lo riutilizzerà per alcune installazioni durante la Summer School 2018, il WWF che lo riutilizzerà per le attività nella Foresta urbana in Via San Cesario e i due gruppi scout della città, Agesci e Cngei, che lo utilizzeranno nel Parco Baden Powell.

«Faremo molto di più per le nostre marine che, nel nostro programma, sono una priorità per garantire lo sviluppo economico e sociale della nostra città. Per adesso, raccogliamo con orgoglio questo risultato», ha concluso Delli Noci.



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