Nardò, fogna nelle marine e depuratore. Entro la fine dell’anno le gare di appalto per i lavori

Si tratta di un progetto redatto da Acquedotto Pugliese e finanziato con fondi del Por Puglia 2014-2020. L’opera attesa da molto tempo.

“È il più importante risultato mai ottenuto per la salvaguardia della natura e dell’ambiente! La fogna nelle marine è un altro traguardo eccezionale per il nostro territorio, una garanzia di sicurezza igienico-sanitaria e ambientale per le abitazioni del litorale che attendono da sempre. Una conquista di civiltà, ma soprattutto l’ennesimo problema atavico risolto in questi cinque anni di risultati straordinari”, con queste parole il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, commenta la conclusione della fase di progettazione dell’iter della rete fognaria nelle marine neretine, grazie alla quale entro l’anno sarà avviata la gara di appalto.

Nella delibera della giunta della Regione Puglia n. 1093 del 7 luglio scorso, infatti, si traccia lo stato complessivo di avanzamento dei progetti relativi al completamento della rete idrica e fognaria di Nardò e Porto Cesareo, all’adeguamento dell’impianto di depurazione e all’ormai noto sistema integrato di riuso dei reflui. Il progetto, identificato come P1360, prevede la realizzazione della rete f nelle marine di Nardò (già servite da rete idrica) per un importo di 13 milioni e 200 mila euro. Domani, il Consiglio comunale neretino farà un altro passo in avanti, procedendo alla presa d’atto del progetto definitivo.

Si tratta di un progetto redatto da Acquedotto Pugliese e finanziato con fondi del Por Puglia 2014-2020, un intervento già contemplato nel protocollo firmato nel 2015 dal Comune di Nardò che l’amministrazione Mellone, com’è noto, ha revocato nella parte in cui prevedeva lo scarico in mare delle acque reflue tramite condotta sottomarina, salvaguardando proprio le previsioni sul finanziamento per la rete fognaria nelle marine (ottenendo nel frattempo maggiori risorse). Un’opera infrastrutturale attesa da molto tempo. Nel dettaglio, è previsto un sistema di collettamento indipendente a servizio delle marine in grado di condurre i reflui direttamente al depuratore senza interconnessione e sovraccarico idraulico della rete esistente a servizio dell’abitato di Nardò.

Ma c’è di più, perché, nel corso dei tavoli tecnici che si sono tenuti nelle ultime settimane per affrontare la questione del sistema integrato di riuso dei reflui, Aqp ha comunicato al Comune di Nardò che entro l’anno saranno appaltati (per un importo di circa 3 milioni e mezzo di euro) anche i lavori per l’adeguamento del depuratore in contrada Santo Stefano, nei pressi del Villaggio Resta, che garantirà il passaggio da una depurazione dei reflui in “tabella 1”, com’è attualmente, a una depurazione in “tabella 4 + riuso”. Ciò significa che i reflui così trattati non saranno dispersi in mare e potranno essere utilizzati in agricoltura, per usi civili o per il ripascimento della falda attraverso le trincee drenanti. In altre parole, è uno dei segmenti più importanti del più ampio progetto dello “scarico zero”.



In questo articolo: