Erano ore cruciali per il futuro dell’Orchestra Ico Tito Schipa di Lecce, ma le notizie che arrivano non sono per niente buone e a darle è direttamente il Presidente della Provincia di Lecce, nonché anche della Fondazione, Antonio Maria Gabellone che apre la sua nota stampa con due paroline che non lasciano, purtroppo, spazio a dubbi ed incertezze: “Profondo rammarico”.
Il rammarico proviene dall’esito dell’incontro riservato che si è svolto oggi, in gran segreto negli uffici della Provincia, tra i vertici della Fondazione e i professori dell’Orchestra che da tempo sono in stato d’agitazione per denunciare la precarietà della loro posizione occupaizonale ed il futuro incerto di una delle più prestigiose istituzioni provinciali.
“A nulla – spiega però Gabellone – sono valsi gli sforzi compiuti recentemente dal Presidente e dalla Cgil, Cisl e Uil, perché si potesse aprire una prospettiva non solo di prosecuzione delle attività lavorative concertistiche sino al 31 dicembre di quest’anno, ma anche di una possibile trasformazione della fondazione, prospettiva che si sarebbe potuta creare soltanto con la condivisione del percorso da parte dei professori d’orchestra”.
Ma proprio la “mancata adesione del personale orchestrale alle proposte formulate prefigura, purtroppo, un futuro ancora più incerto per la Fondazione, tenuto conto che la Provincia è del tutto impossibilitata a sostenerla finanziariamente”, evidenzia ancora Gabellone che in tutte le occasioni pubbliche ha sempre evidenziato le criticità derivanti dal combinato disposto tra Legge di Stabilità e Legge di Riordino istituzionale. Persisterebbero, poi, conclude il Presidente della Provincia, “vecchi rancori tra i professori: a fronte del chiaro intendimento del cda di salvare tutti i lavoratori, sia quelli a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato, emerge in queste ore la volontà contraria degli orchestrali a tempo indeterminato che, come si evince da una richiesta presentata in data odierna, credono ancora di poter portare avanti da soli l’attività concertistica senza i colleghi”.